Amici per la pelle, il film racconta la storia vera di Filippo Laganà e del suo trapianto di fegato
Amici per la pelle è un film tratto da una storia vera che racconta la vicenda di Filippo Laganà, che è anche l'attore protagonista che interpreta con il suo personaggio la sua esperienza. È un film che affronta il tema dei trapianti di fegato e andrà in onda domenica 9 aprile alle ore 21.25 su Rai1. È una storia di rinascita con un grande cast: Nancy Brilli, Massimo Ghini, Milena Miconi, Gianfranco Jannuzzo e Giampiero Ingrassia. Filippo Laganà aveva avuto il morbo di Wilson, giovanissimo, e aveva raccontato tutto in televisione insieme a suo padre, Rodolfo Laganà. Il film è diretto da Pierluigi Di Lallo.
La trama di Amici per la pelle
La trama di Amici segue la storia di Filippo, un ragazzo di vent'anni che è pieno di vita e pieno di progetti per il suo futuro. Tutto a un tratto, la sua vita cambia. Nel corso di una vacanza negli Stati Uniti d'America, Filippo viene colto da forti dolori addominali. Costretto a rientrare in Italia, viene ricoverato d'urgenza: serve un trapianto di fegato. Superato il peggio, Filippo riprende in mano la sua vita che gli è stata regalata da un amico che non conoscerà mai. Il regista Pierluigi Di Lallo ha raccontato così il progetto:
La storia è tratta dalle reali vicissitudini di Filippo Laganà che, nel giro di pochi giorni, ha visto la propria vita appesa a un filo. Prendendo spunto da quanto accaduto a Filippo, si è cercato di trattare con delicatezza e leggerezza un tema importante come quello del trapianto, unendolo ad altri valori fondamentali, quali il vincolo familiare, la passione per la vita e la voglia di progettare un nuovo futuro.
La malattia di Filippo Laganà
Filippo Laganà ha raccontato quel giorno in cui ha avuto l'attacco addominale a "Oggi è un altro giorno". Si trovava a New York quando all'improvviso ha sentito la pancia gonfiarsi e il volto ingiallirsi. È riuscito a tornare in tempo in Italia.
Ero a New York e mi sono sentito male. Abbiamo immediatamente capito che era qualcosa di male. Siamo riusciti a rientrare in Italia, ero con la mamma e mi hanno portato in ospedale e lì mi hanno fatto una diagnosi immediata e ho subito un trapianto di fegato. Il mio fegato era diventato una pietra, gli organi erano andati in pappa e l'unica alternativa era fare un trapianto. Non era proprio una passeggiata, ma non ho avuto paura. Non ho mai avuto paura. Dopo, ho avuto paura. Tre, quattro mesi fa mi sono reso conto di quello che ho superato. Mio nonno, che era un famoso chirurgo, ha salvato la vita alla mamma del medico che mi ha effettuato il trapianto di fegato.