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Eurovision Song Contest 2022

Zelensky dopo la vittoria ucraina a Eurovision: “Faremo di tutto per ospitare l’evento a Mariupol”

Il presidente ucraino esulta per la vittoria dei Kalush Orchestra a Eurovision e propone che l’anno prossimo ospitare l’evento sia la città martoriata in questi mesi di guerra.
A cura di Andrea Parrella
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Volodomyr Zelensky accoglie con entusiasmo la vittoria dei Kalush Orchestra a Eurovision 2022, un segnale politico dal popolo europeo che ha votato la band ucraina. Il presidente, diventato un simbolo della resistenza ucraina in questi ultimi mesi, ha commentato il trionfo del gruppo con un post pubblicato sui social a pochi minuti dall'annuncio dell'esito: "Il nostro coraggio impressiona il mondo, la nostra musica conquista l'Europa! L'anno prossimo l'Ucraina ospiterà l'Eurovision! Per la terza volta nella sua storia. E credo non l'ultima".

Zelensky: "Eurovision 2023 a Mariupol"

Zelensky è dunque certo che il suo paese sarà in grado, entro i prossimi mesi, di potersi riorganizzare ed essere in grado di ospitare l'evento musicale e qui lancia il più significativo dei messaggi: "Faremo del nostro meglio per ospitare un giorno i partecipanti e gli ospiti dell'Eurovision in una Mariupol libera, pacifica e ricostruita". In termini simbolici quelle di Zelensky sono parole significative, essendo Mariupol notoriamente il simbolo di questo conflitto che ha improvvisamente travolto il cuore dell'Europa. La città, che è stata letteralmente distrutta dalle forse russe, viene individuata dal presidente ucraino come quello che auspica possa essere il simbolo della rinascita del paese. Il messaggio si chiude così: "Grazie per aver vinto ai Kalush Orchestra e grazie tutti coloro che hanno votato per noi! Sono sicuro che il nostro accordo vittorioso nella battaglia con il nemico non è lontano. Gloria all'Ucraina!". 

Le ipotesi alternative per il prossimo Eurovision

Nei prossimi mesi ci saranno maggiori elementi per capire dove si organizzerà Eurovision 2023, nella speranza che l'Ucraina possa essere davvero in grado di ospitare l'evento. Se così non dovesse essere, molteplici sono le ipotesi. Dalla conferma dell'Italia come paese ospitante alla possibilità che vengano accolte le candidatura spontanee di altri paesi come Gran Bretagna e Svezia.

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