Zelensky a Sanremo, Costanzo: “Ormai è ovunque, ma è una vanità che si può perdonare”
Mentre impazza la polemica sullo spazio che Sanremo 2023 ha riservato al presidente ucraino Zelensky, sembra ormai certo che l’intervento verrà collocato nel corso della quarta serata conclusiva di sabato 11 febbraio. È solo una e probabilmente la prima polemica di questa Festival, che ha già agitato le parti politiche pronte a chiedere che la kermesse musicale resti puro spettacolo e intrattenimento.
L'opinione di Maurizio Costanzo
Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Costanzo che, nel suo spazio dedicato ai commenti sulle pagine del settimanale Chi, ha voluto dire la sua sulla dibattuta scelta del direttore artistico di ospitare un intervento del capo di stato ucraino. "È vero che lo si vede un po’ ovunque e il dubbio che sia un po’ un accentratore c’è”, ha scritto il giornalista. Non a caso, non è la prima volta che Zelensky prende parte ad un importante evento del mondo dello spettacolo. È intervenuto lo scorso maggio al festival di Cannes, così come ai Golden Globes. Ora si prepara all’Ariston. “Ma si tratta anche di un capo di stato che sta cercando di salvare la sua gente dai soldati di un Paese aggressore”, ha fatto riflettere Costanzo. “Certi peccati di vanità in alcuni casi si possono perdonare”.
L’intervento di Zelensky a Sanremo fa discutere tutti
La presenta del leader ucraino a Sanremo agita soprattutto le parti politiche. Da Salvini a Di Battista, ma anche Calenda e Conte, tutti sembrano prendere posizione contro la scelta di ospitare un intervento di natura politica all’interno del contenitore di spettacolo più importante dell’anno. Ancora pochi i dettagli sul collegamento, se non il fatto che dovrebbe trattarsi di un intervento registrato. “Non credo che sarà in diretta”, ha fatto sapere Amadeus. “Anche per permettere a noi in base alla serata di posizionarlo e non avere problemi tecnici. È giusto che sia nella serata finale”.