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Festival di Sanremo 2024

Tutto quello che non torna sul caso delle scarpe di John Travolta a Sanremo 2024

Nel corso della conferenza stampa che precede la terza serata di Sanremo 2024, Rai e Amadeus hanno fornito la propria versione a proposito della generosa esibizione del marchio di scarpe indossato a John Travolta sul palco dell’Ariston. Ancora diverse le domande senza risposta. Tutto quello che non torna in questa vicenda.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso della conferenza stampa che precede la terza serata del Festival di Sanremo 2024, i vertici Rai e Amadeus hanno fornito la propria versione a proposito della generosa esibizione del marchio U-Power che ha prodotto (e logato) le scarpe indossate da John Travolta sul palco dell’Ariston, scarpe che sono state al centro di numerose inquadrature. Rai e Amadeus, di fronte alle domande dei giornalisti in conferenza a proposito dell’ipotesi di pubblicità occulta, hanno smentito categoricamente l’esistenza di un rapporto commerciale con l’azienda della quale Travolta è testimonial. Senza nascondere un certo nervosismo, il vertici del servizio pubblico e il direttore artistico del Festival hanno spiegato di essersi limitati ad accogliere la proposta dell’attore di presenziare a Sanremo in cambio del solo rimborso spese e di non avere prestato – nonostante la presenza di un collaboratore di studio – la dovuta attenzione a coprire il logo disposto in bella vista sulle scarpe indossate da Travolta prima che il divo salisse sul palco. Un’analisi dei fatti che appare quantomeno ingenua, soprattutto alla luce di una serie di incongruenze – o curiose casualità – che non hanno ancora trovato risposta.

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Perché il logo delle scarpe di John Travolta non è stato coperto?

La prima domanda, posta in conferenza stampa ai vertici Rai e ad Amadeus, è quella più ovvia: com’è possibile, considerata la perfetta macchina organizzativa costruita intorno a Sanremo, che nessuno abbia pensato fosse opportuno coprire il logo delle scarpe di Travolta come accade con tutti i marchi portati sul palco del Festival per i quali non è stato firmato alcun contratto di collaborazione commerciale? “Il signor Travolta è arrivato in camerino all’ultimo momento ed è entrato quasi direttamente sul palco. Purtroppo nessuno ha notato le scarpe che, peraltro, sono di un marchio non molto familiare. Abbiamo commesso l’errore di non oscurare le scarpe. […] C’è stato un errore, nel senso che c’è un assistente che accompagna il signor Travolta vicino al palco e probabilmente non ha ritenuto, forse per soggezione, di mettere dello scotch sulle scarpe di John Travolta”, ha spiegato in conferenza stampa Federica Lentini, vicedirettrice Intrattenimento Prime Time. Quindi ad accompagnare una star di caratura mondiale come Travolta sul palco c’era un assistente di studio che “per soggezione” avrebbe deciso autonomamente di non coprire il logo. Si tratta di qualcuno, magari alle prime armi, non abituato a personalità di tale portata? E si è deciso di affidargli proprio Travolta? Una scelta singolare, anche alla luce di quanto dichiara Lentini subito dopo, rivendicando la perfetta organizzazione della “macchina Festival”. Una macchina tanto perfettamente oliata, che conta su assistenti e costumisti adibiti proprio alla copertura dei loghi, da lasciarsi sfuggire quello di Travolta proprio durante uno dei momenti più attesi del maggior evento televisivo dell’anno.

Chi ha pagato John Travolta? Che interesse aveva l’attore a proporsi a Sanremo in cambio di un rimborso spese?

Rai e Amadeus hanno chiarito che sarebbe stato proprio l’attore, già in Italia per girare uno spot con Diletta Leotta, a proporsi per partecipare al Festival. In cambio, solo un rimborso spese. Hanno aggiunto che Travolta sapeva perfettamente cosa avrebbe fatto sul palco, salvo poi non concedere la liberatoria per l’utilizzo delle immagini da parte della Rai. Tradotto significa che Travolta si sarebbe addirittura proposto di partecipare a Sanremo, consapevole di dover ballare il ballo del qua qua, e che lo avrebbe fatto quasi gratis. Quale sarebbe il ritorno dell'attore in questa vicenda? Non i soldi, perché Rai ha chiarito di avergli solo rimborsato le spese sostenute. È stata U-Power a pagare l’attore affinché salisse sul palco indossando le scarpe in questione? Se così fosse, l’azienda ha quindi accettato di sobbarcarsi il rischio che il logo fosse oscurato (cosa che secondo la Rai non è accaduta solo in virtù di una fortunata – per U-Power – disattenzione) rendendo così irriconoscibile il brand che produce le scarpe? Se la Rai avesse coperto il logo, quale ritorno ne avrebbe ottenuto in cambio la società della quale Travolta è testimonial?

Lo slogan di U-Power pronunciato da Amadeus: “Solo sfiga”

"Don't worry, be happy", lo slogan di U-Power pronunciato da Amadeus durante la gag con John Travolta
"Don't worry, be happy", lo slogan di U-Power pronunciato da Amadeus durante la gag con John Travolta

Esiste un altro passaggio curioso in questa vicenda. Quando Travolta viene condotto fuori dall’Ariston per dare vita alla tanto criticata gag con Fiorello, Amadeus si produce nell’unica frase in inglese che avrebbe pronunciato nel corso dell’intera seconda serata di Sanremo: “Don’t worry, be happy”. È un caso che la frase in questione sia esattamente la stessa che l’azienda che produce le scarpe indossate da Travolta utilizza come slogan, tanto da averla inserita nella bio della sua pagina Instagram? “Non ne avevo idea”, ha risposto il conduttore del Festival in conferenza. “È l’unica frase che conosce in inglese”, ha aggiunto Teresa Mannino, “Certo che sei sfigato”. Proprio sfigato, in effetti. Del resto, tutta la fortuna della serata aveva già baciato U-Power, benedetta da una serie di favorevoli congiunzioni astrali che hanno dato luogo a più di una fortunata circostanza.

Che cosa ci facevano il proprietario di U-Power e sua moglie in prima fila all’Ariston?

Le Instagram story della figlia di Franco Uzzeni, fondatore di U-Power
Le Instagram story della figlia di Franco Uzzeni, fondatore di U-Power

Altra curiosa coincidenza fa riferimento alla presenza di Franco Uzzeni, fondatore e proprietario di U-Power, e della moglie Michela Lacota in prima fila all’Ariston. A testimoniarlo una Instagram story della figlia della coppia che, durante la seconda serata di Sanremo, su Instagram posta un’immagine dei genitori presenti all’Ariston e scrive: “Io che guardo Sanremo solo per vedere i miei”. Se tra Rai e U-Power non esiste alcuna collaborazione e se la presenza di Travolta a Sanremo non ha alcuna attinenza con il fatto che l’attore sia uno degli sponsor ufficiali dell’azienda, come mai Uzzeni e la moglie erano seduti all’Ariston nella fila che in genere ospita i vertici e i personaggi più rappresentativi della Rai?

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