Tananai: “Il destino balla nel vento delle sue passioni e non si rende conto di far male”
In gara a Sanremo 2023 con "Tango", a Fanpage.it Tananai racconta come è nata la canzone che segna una nuova fase del suo percorso artistico, giunto ad una svolta che lo allontana dai suoi esordi sul palco dell'Ariston con "Sesso Occasionale". Il brano che attesa, quindi, una maturazione dell'artista, parla di un amore spezzato, un amore che viene paragonato alla potenza di un ballo passionale come il tango, bloccato nel momento più intenso e intimo.
"Ma chissà perché Dio ci pesta come un tango" come nasce questa immagine?
Ti dirò, in realtà la frase chissà perché dio ci pesta come un tango era venuta prima di conoscere la storia di Olga e Maxim, ed è per questo che in un certo senso era come se stessi già parlando di loro, quando mi è stata raccontata la loro storia ho subito pensato a Tango e poi sono andato avanti a scriverla pensando a loro. Mi affascinava l'idea della veemenza, di quanto forte fisicamente, ma proprio a livello di sensazioni, anche materiali, sul corpo, possa produrre una cosa così bella e leggera come un amore, quindi ho preso l'immagine del ballo che è il più passionale secondo me, per rappresentare la sensualità, l'amore di coppia e ho voluto porre lo sguardo da un altro punto di vista, di uno che si trova sotto, a due che stanno ballando il tango e che si trovano ad essere calpestati. Il Dio a cui mi riferisco, che non ha nessuna connotazione religiosa, è il fato, il destino è lì che sta ballando nel suo vento delle passioni e non si rende conto di fare anche del male.
"Non c'è un amore senza una ragazza che pianga" a cosa ti riferisci?
Nella mia esperienza personale, io sono emotivo, però faccio fatica, se non è attraverso la musica ad esprimere i miei sentimenti, quindi nella mia esperienza amorosa, io piango davvero poco, ma non perché io voglia piangere poco o perché io sia un maschio alfa, per questa difficoltà che ho mi sono sempre reso conto, delle relazioni che ho avuto che era amore se la vedevo piangere, perché quando la vedevo piangere, mi sentivo una merda per averla fatta soffrire e lì capivo di essere davvero tanto innamorato, quindi non è la ragazza che piange, ah allora quello è amore, se una ragazza piange allora è lì che mi rendo conto che sia un amore.
"Eravamo da me abbiamo messo i Police, era bello finché ha bussato la police" rappresenta l'inizio della fine.
Mi sono immaginato come poi è più o meno andata, la loro relazione, mi sono immaginato loro Olga e Maxim, che sono lì a farsi i fatti loro, ad ascoltare della musica, mentre stanno parlando, cucinando, ascoltando i Police, vengono richiamati dalla polizia che dice "tu devi andare a combattere", tu è meglio che non stai qui.