Soleil Sorge a Fanpage.it: “Non sono solo la signora dei reality”
Se esistessero gli strumenti per stilare una classifica dei personaggi televisivi più chiacchierati degli ultimi mesi, Soleil Sorge non ruberebbe nulla piazzandosi sul podio. Miss Italia, Pechino Express, Uomini e Donne, L'Isola dei Famosi, GF Vip, il suo è un curriculum da record in cui la voce reality show domina. Ma c'è di più, vista la funzione di Soleil Sorge nella soap con Alex Belli, quello che oltre il pettegolezzo è stato definito un eccellente esperimento di "soapizzazione della realtà", rendendo sempre più difficile distinguere il vero dal finto. La dimestichezza con il piccolo schermo, l'enorme potenza di fuoco sui social network, la giovane età e le sfumature esotiche della parlata, rendono Sorge un prototipo perfetto del VIP contemporaneo, con ambizioni di carriera ulteriori che ci ha raccontato in questa lunga intervista.
Influencer, volto Tv, opinionista, signora dei reality. Ma di preciso cosa fai nella vita?
Lavoro nel mondo della comunicazione e intrattenimento, ma non mi definirei un personaggio principalmente televisivo, proprio perché la mia vita è un insieme di cose dovuto all'evoluzione del nostro mondo.
Quindi la televisione è secondaria per te?
La Tv oggi ti permette certamente di lavorare, ma non è il posto fisso in cui stare se non per i personaggi più grandi. È per me una grande passione, tuttavia i social consentono una personalizzazione del proprio mondo che amplia le possibilità comunicative di ognuno di noi.
In giro si parla di te anche come giornalista, ma non risulti iscritta all'albo. Ci spieghi questa cosa?
Era un mio sogno diventare professionista. Dal momento in cui ho iniziato a lavorare per delle testate e anche la AS Roma, mi sono trovata davanti a un bivio: proseguire nel classico percorso, oppure lavorare con la mia immagine collaborando con dei brand, cosa quest'ultima che il giornalismo ti impedisce perché in conflitto con la professione. Davanti a questa scelta ho dovuto decidere e, nonostante il giornalismo e la scrittura restino la mia passione, ho pensato che il mio modello di comunicazione potesse essere diverso.
Il confine sottile tra realtà e soap opera è stato colonna portante del tuo GF Vip. Dall'interno avete percepito questa costruzione?
Il reality come programma decide di raccontare la realtà di persone messe in una bolla, di qualunque tipo sia. Tutto ciò che accade viene preso e compresso, come accade nel trailer di un film, per raccogliere le parti più interessanti per il pubblico. Che il GF Vip abbia appassionato tanto lo credo, ma da dentro non avevamo percezione della cosa.
Gli autori sembrano la vera anima di programmi come il GF Vip. Quanto pesa la loro "scrittura"?
Non erano gli autori a scrivere cosa dovessimo fare, bensì l'opposto: loro scrivono sulla base di quello che accade nel programma, sia un crollo, una storia, un litigio. Vanno a cogliere i punti più interessanti e provano a raccontarli nel modo più accattivante per il telespettatore, perché ricordiamoci che siamo pur sempre nel mondo dell'intrattenimento.
Cosa sfugge, quindi, a chi crede si tratti di una recita bella e buona?
Un fattore fondamentale di cui tenere conto sono le condizioni in cui si è messi, estrapolati dalla vita di tutti i giorni, le zone di comfort, le persone cui chiederesti un consiglio. Sono condizioni che vanno a creare nell'essere umano un aumento del percepito delle proprie emozioni, rendendole più accelerate e intense. Io mi sono anche innamorata in uno di questi reality ed era un amore intenso che percepivamo anche una volta usciti dal programma.
Se non è finzione, dunque, cos'è un reality show?
È un intensificatore di emozioni e credo che l'interesse antropologico e comportamentale all'interno di un reality derivi esattamente da lì. Il paragone è la vacanza con gli amici, quando tutto è più intenso e accelerato. Quando torni alla tua vita di tutti i giorni ti sembra quasi un sogno, una realtà distante dalla tua. Però porta molto, i legami che fai in quel contesto, ti restano anche quando torni alla vita di tutti i giorni.
Comportamenti e situazioni costruite ne avrai viste di certo.
Spesso si pensa alla finzione nei reality come situazione e storie costruite, cosa molto rara e paradossale, perché è molto complicato costruire una situazione dal nulla in quel contesto. Quello che si può falsare è invece l'individuo, una persona che può decidere di porsi in un certo modo, razionare i propri comportamenti e smussarli per determinare delle situazioni.
Qualche esempio?
Penso a Nathaly Caldonazzo, entrata in casa con l'espressa volontà di provocare diverse persone su diverse situazioni, sicuramente un po' per gioco, visto che lei in realtà era una persona molto piacevole e interessante. Altro esempio è Patrizia Pellegrino, entrata con una clip pesantissima a gamba tesa su di me per poi minimizzare tutto quando mi sono presentata. Insomma, è una direzione che una persona sceglie di prendere autonomamente, non per volere degli autori. C'è chi è più bravo di altri a creare situazioni, ma è più una condizione personale. Un po' come nella vita.
Essere amabile e simpatica, sembra non ti interessi. È un'impressione giusta?
Sì, io non ho interesse a pormi come una persona necessariamente simpatica e amabile. So di esserlo, conosco i miei pregi, ma nel momento in cui mi trovo davanti a un confronto non ho il necessario bisogno di pormi come una persona dolce e buona. Sono cresciuta in una società in cui bisognasse dare sempre prova di valere ed essere qualcosa. Giunta a "una certa età", ovvero non essendo più una bambina e avendo creato il mio io, ho capito che non sento il bisogno di dimostrare, ma di essere. Se le persone lo capiscono bene, se si fanno un'altra idea va bene lo stesso. Mi interessa essere me stessa.
Dopo Miss Italia ci sono stati Uomini e Donne, Pechino Express, L'Isola dei Famosi, il GF Vip. Il reality è una carriera?
Sicuramente lo è, perché ti dà modo di essere retribuito e lavorare, però poi i reality finiscono e non è detto che ti diano la visibilità, la luce e il posizionamento che cercavi. Credo siano un'esperienza da fare se lavori nel mondo dello spettacolo, ma anche nella vita a prescindere. Pechino Express, L'Isola dei Famosi, li consiglierei a chiunque. Anche il Grande Fratello, magari non sei mesi, sono tutti percorsi che ti danno qualcosa e offrono una possibilità di approfondimento interiore.
Quella con Alex Belli è stata la telenovela dell'anno. Cosa è successo?
Si è instaurato un bellissimo rapporto con una persona meravigliosa che senza dubbi avrei portato fuori, nella mia vita, come un amico.
Poi cosa è cambiato?
La mercificazione del nostro rapporto, il voler incessantemente ribadire questa storia di un possibile triangolo, quando io non ero mai stata interessata ad avere nemmeno un rapporto con lui oltre l'amicizia, mi ha distaccata, lasciandomi perplessa rispetto alla possibilità che ci fosse una ricerca forzata di certe situazioni. Se la nostra amicizia è finita è perché quando conosci una persona e ti affezioni, alcune vicende ti fanno cambiare idea su quelle persone.
Ti dispiace che sia andata così?
Sì, indubbiamente.
Adesso nemmeno sporadici messaggi su Whatsapp?
No, a differenza di molte altre persone con cui sono rimasta in contatto, da Sophie Codegoni e Alessandro Basciano, a Katia Ricciarelli.
Per quanto al limite, la vostra storia ha solleticato la pancia del paese spingendo il pubblico ad affacciarsi su temi come il "poliamore". Era voluto?
Assolutamente sì, nel nostro piccolo e senza presunzione era quanto cercavamo di fare, poter scuotere in qualche modo la società nel sentirsi liberi di amare ed essere se stessi. Eravamo consapevoli di quanto stesse accadendo e credo di dovermi prendere la responsabilità se tutta la vicenda tra me e Alex sia arrivata a un certo punto a comunicare qualcosa di sbagliato ed errato. Quando mi si viene a parlare di "amore poligamo", il messaggio non era necessariamente quello. Ben venga se fosse il modello di qualcun altro, ma non era il mio.
Prima di entrare al GF Vip dicevi di essere in una relazione con un personaggio misterioso. È una storia che continua?
Sì.
Resterà misteriosa?
In un mondo dove tutti sono interessati a creare love story, io sono interessata a metterla da parte e tenerla in privato come è giusto che sia.
Dopo il Grande Fratello sei a La Pupa e il Secchione. Il passaggio da concorrente a opinionista pare ormai un automatismo della Tv.
Non mi sembra che accada molto spesso. Sicuramente c'è stato il caso di Tommaso Zorzi, che aveva grande personalità e ironia, tanti fattori per cui si prestava al ruolo per l'Isola. Penso sia conseguenza diretta di ciò che mostri in un reality, io ho provato a mostrarmi a 360 gradi e speravo arrivasse un'opportunità, che qualcuno notasse anche le mie doti lavorative.
Concorrente, poi opinionista. La conduzione pare una conseguenza naturale. Ci speri?
È sempre stato il mio sogno nel cassetto, dagli studi alle prove in cameretta, a condurre per i miei peluche, fino alle esperienze da moderatrice di questi ultimi anni. In realtà me lo auguro, non vedrei l'ora.