La Rai diffida Sanremo per il bando dei prossimi Festival: “Non si ceda ad altre emittenti”

Novità sul bando per l'organizzazione del prossimo Festival di Sanremo. Il Comune di Sanremo ha ufficialmente pubblicato la manifestazione di interesse per individuare un nuovo partner incaricato dell’organizzazione e della trasmissione in chiaro del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026, 2027 e 2028, con la possibilità di proroga per ulteriori due anni. Nei prossimi 40 giorni le emittenti interessate dovranno presentare il proprio progetto per l'organizzazione della manifestazione e, una volta ricevute le idee, il Comune potrà scegliere con chi negoziare l'accordo nella seconda fase prevista dal bando stesso.
Il Comune conferma dunque quanto annunciato già nel corso di Sanremo 2025 quando, a seguito della sentenza del Tar della Liguria che aveva bocciato la convenzione diretta con la Rai, si diceva intenzionato a predisporre una manifestazione d'interesse che apre all'ipotesi il prossimo Festival di Sanremo possa essere organizzato da una diversa azienda, tra Mediaset, Discovery, La7 o Sky (ma ad atre emittenti conviene organizzare il Festival?).
La clausola anti flop nel bando del comune di Sanremo
Tra i dettagli della manifestazione di interesse, emerge quello che introduce una clausola che riguarda gli ascolti e per la quale il comune si tutela e conserva il diritto di interrompere il rapporto in anticipo nel caso in cui gli ascolti siano più bassi delle aspettative. Nello specifico, il testo indica una clausola “che riservi al Comune, senza costi, risarcimenti o indennità a carico dello stesso, la facoltà di far cessare il rapporto con il partner nel caso in cui una o più edizioni ottengano risultati d’ascolto inferiori di 15 punti rispetto alla percentuale media degli ascolti delle precedenti cinque edizioni del Festival”.
Una clausola che potrebbe essere interpretata come una protezione verso la Rai, visti i numeri degli ascolti di queste ultime edizioni, in particolare la soglia del 60% superata nel corso dell'ultima edizione targata Carlo Conti. Quanto ai criteri del bando, è previsto che il partner dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6,5 milioni all’anno, oltre a una percentuale non inferiore all’uno per cento su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi.
La protesta Rai
La Rai, attraverso una nota pubblicata nel pomeriggio, protesta e chiede al Comune di Sanremo, come riporta Ansa. L'azienda chiede che "non si conceda in licenza ad altre emittenti", aggiungendo che i marchi del festival sono legati inscindibilmente al format di Rai e, pertanto, in nessun caso possono essere utilizzati da altre emittenti televisive.