La terza serata del Festival di Sanremo 2024 è andata. A chi non è riuscito a seguirlo o a rimanere sveglio fino alla fine, proviamo a raccontare cosa è successo. Una cosa è certa: Teresa Mannino è stata chiamata come perfetta outsider della tv generalista. Lei che non vuole tornare in tv perché le piace il rapporto diretto con il pubblico, stare a teatro, guardare la gente negli occhi, ha voluto alzare l'asticella con un pubblico di oltre dieci milioni.
Uno show tutto suo sulla rete ammiraglia, così com'è stato di recente per Virginia Raffaele con Colpo di luna? Non scalpita. "In Rai è tutto un poco complicato, ci sono tremila paletti, il continuo rischio che ciò che dici venga politicizzato, quando io normalmente dico quello che voglio e basta", così ha esordito in conferenza stampa. Così ha cercato di fare nella serata a lei dedicata alla conduzione.
"La tv rende tutto meno impegnativo e comodo", ha aggiunto, "invece a me piace l’idea che uno si scomodi a comprarsi un biglietto e uscire di casa per vedermi". E chi ha partecipato al Festival comprando un biglietto per l'Ariston non ha nemmeno pagato poco. Ed è stato ampiamente ricambiato. Eravamo abituati a vederla sul palco di Zelig e a Sanremo è stata un dono che sembrava non bastasse mai, dalla quale avremmo voluto più incursioni e meno scaletta. Una battitrice libera in una visione ideale, visti i tempi televisivi e i blocchi serrati ai quali uno spettacolo così lungo e complesso è sottoposto. Piume e trasparenze, una diva d'altri tempi senza inutili divismi. Insomma, un Teresa Mannino e sto.
Tra gli ospiti della terza serata, i nomi della grande fiction Rai e il secondo ospite internazionale: Russell Crowe. Dopo la sua musica, l'irrisione di John Travolta con il movimento del ballo del qua qua e il labiale che non ha tradito l'intenzione (What a fuck?!). E non è stato nemmeno l'unico. Eros Ramazzotti, se possibile, lo aveva addirittura anticipato: "Dovevate dargli più soldi" ha risposto ad Amadeus che ne aveva appena messo in discussione la simpatia nello sketch ideato con Fiorello. Al divo di Hollywood non avranno fatto male i piedi ma avranno sicuramente fischiato le orecchie.
Dicevamo dei nomi della fiction. Prima Sabrina Ferilli, che sarà protagonista di Gloria, poi è il turno di Edoardo Leo, che interpreterà Il Clandestino, sempre per Rai 1. Fugaci passaggi promozionali, scambi cordiali e, per l'attore, un monologo sul valore della cultura. "Quando il sole della cultura è basso, anche i nani sembrano dei giganti. Stiamo attenti allora che il sole della cultura rimanga sempre a mezzogiorno, è l’ultimo spiraglio di luce prima del buio", si è congedato così e ha scatenato più di una riflessione sul tema. Quanto Massini e Jannacci su quello dei diritti del lavoro: “Facciamo risuonare la dignità". È un bel momento.
Ma i cantanti aspettano, si va avanti a ritmo incessante per accogliere le loro canzoni e anche gli altri quindici big che devono presentarle. Salvo baci improvvisi, come quello di Emma e Giuliano Sangiorgi. Il Salento regna.
Qui e lì spunta Gianni Morandi, l'eterno ragazzo della Rai che ha cantato la canzone della scorsa edizione, Apri tutte le porte, e ha cercato di fare del suo meglio con la quota comicità. Ormai su Rai 1 è di casa e si vede, si muove senza esitazioni e scopa di ordinanza, è una presenza confortante.
La classifica radio e televoto porta La noia di Angelina Mango in cima al podio. È una canzone che balleremo a lungo. Non venerdì 9 febbraio però, quando ci saranno le cover. Si salta un giro per i 30 brani dei big, ma sabato è vicino, presto avremo un nome da portare all'Eurovision 2024.