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Il Gladiatore Russell Crowe torna al Colosseo: “Ho portato i ragazzi nel mio vecchio ufficio”

L’attore si è immortalato in un selfie a Roma insieme alla sua famiglia, ricordando le settimane di riprese de Il Gladiatore, kolossal del 2000 diretto da Ridley Scott che lo fece esplodere definitivamente come attore a livello internazionale.
A cura di Andrea Parrella
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Russell Crowe torna al Colosseo, questa volta da turista. L'attore australiano, la cui carriera ha subito un'impennata enorme con il ruolo di Massimo Decimo Meridio, meglio noto come Il Gladiatore, è tornato ancora una volta a visitare quel luogo che è ha ispirato l'ambientazione di uno dei film più popolari e amati di sempre, quello diretto da Ridley Scott a inizio anni Duemila.

Barba folta e occhiali da sole, Russell Crowe si è immortalato davanti a uno dei luoghi più celebri della capitale – e del mondo, vista la portata iconica di questo monumento – in compagnia della sua famiglia. Un selfie suggellato da una frase ironica: "Ho portato i miei ragazzi a visitare il mio vecchio ufficio".

Il successo del Gladiatore più di vent'anni dopo

Non è la prima volta che Crowe torna a visitare Roma e il Colosseo. Era accaduto a dieci anni dall'uscita del film, con attività promozionali che avevano visto l'attore ospite delle istituzioni, ma anche nel 2018. Russell Crowe in questa ultima occasione non aveva negato una certa sorpresa per l'affetto riservato al film dal pubblico: "E' affascinante notare come questo film dopo 20 anni interessi ancora alla gente: c'è un legame particolare, grazie a questo film la gente ancora mi ferma per la strada".

La battuta che Crowe non avrebbe voluto pronunciare

Un film che aveva avuto le sue complicazioni, come l'aneddoto emerso alcuni anni fa nel corso di un'intervista che Crowe aveva rilasciato al Guardian, in cui smontava, di fatto, quella che è una delle battute più celebri del film, pronunciata durante il monologo cardine del suo personaggio, quando rivela la sua identità all'imperatore. "Avrò la mia vendetta, in questa vita o nella prossima“, una battuta che l'attore avrebbe detestato sin dal principio, disputando sull'opportunità di pronunciarla. "La frase faceva schifo – aveva detto Crowe nell'intervista – ma io sono l’attore migliore del mondo e anche la battuta più schifosa del mondo recitata da me suona benissimo!”.

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