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Protesta femminista sul red carpet del film di Woody Allen: “Spegnete i riflettori sugli stupratori”

Protesta femminista al Festival del Cinema di Venezia durante il red carpet di Coup de Chance, il 50esimo film di Woody Allen. Un gruppo di manifestanti, in topless, contesta la presenza del regista, oltre che di Luc Besson e Roman Polanski, in quanto tutti e tre sono accusati di violenza sessuali: “Spegnete i riflettori sugli stupratori”.
A cura di Elisabetta Murina
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Protesta femminista durante il red carpet di Coup de Chance, il 50esimo film di Woody Allen presentato al Festival del Cinema di Venezia. Un gruppo di donne ha messo in scena un flashmob in topless, con nastro adesivo sul seno e vernice rossa sul corpo, a sostegno delle vittime di violenze e abusi sessuali. "Spegnete i riflettori sugli stupratori", hanno gridato le manifestanti, contestando il fatto che quest'anno alla Mostra è stato dato spazio a  tre registi coinvolti in procedimenti per abusi e violenze sessuali. Si tratta dello stesso Allen, di Luc Besson in concorso con Doman e di Roman Polanski con The Palace.

"Spegnete i riflettori sugli stupratori", la protesta femminista a Venezia 80

Credit: WhitlockAndPope via Twitter
Credit: WhitlockAndPope via Twitter

Un gruppo di donne e uomini, esponenti del Centro Sociale Morion di Venezia e del collettivo Non una di meno, ha organizzato un flash mob tra il Palazzo del Cinema di Venezia e il Casinò, nella serata del 4 settembre, in occasione dell'anteprima del film di Woody Allen. "Spegnete i riflettori sugli stupratori", "Lo stupratore non è malato, è figlio del patriarcato", hanno gridato i manifestanti prima di essere allontanati dalla sicurezza. Il motivo della protesta, come si legge in un volantino che i diretti interessati hanno diffuso, è legato alla presenza al Festival di Cinema di tre registi accusati di violenze sessuali: Roman Polanski, Woody Allen e Luc Besson. "Quest’anno la Biennale del cinema di Venezia ha scelto di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenze sessuali contro donne, anche minorenni. Denunciamo oggi la condotta di luoghi come la Mostra di Venezia, che dovrebbe veicolare la cultura del consenso, del rispetto e del credere a chi subisce la violenza ma che di fatto scelgono di continuare a legittimare la cultura dello stupro, hanno scritto i manifestanti.

I motivi della protesta sul red carpet

Le manifestanti, attraverso la pagina Instagram del centro sociale Morion, hanno spiegato le motivazioni della protesta, indirizzata alla presenza di tre registi accusati di violenze e abusi sessuali nei confronti di donne. Nel post si legge:

Troviamo inaccettabile che la Mostra del Cinema accolga 3 abusatori seriali su una delle passerelle più famose del mondo in nome di un estro artistico a cui tutto è concesso. Siamo convinte che invitare degli stupratori a solcare il tappeto rosso della Mostra del Cinema vuol dire alimentare la cultura dello stupro e screditare tutte le vittime di violenza di genere. E questo semplicemente non è giusto. 

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