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Primo Maggio, la commozione di Ambra: “Non so se ce la faccio” e parla del diritto alla pace

Il concertone del Primo Maggio è partito con Imagine e con l’emozione di Ambra che è partita parlando di guerra e lavoro.
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Il Concertone del Primo maggio di Roma è partito con "Imagine" cantata da diversi artisti, compresa Kateryna Pavlenko, la cantante dei Go_A, la band ucraina che nel 2021 partecipò all'Eurovision Song Contest per l'Ucraina e che ha aperto ufficialmente la lunga giornata romana. E proprio la guerra è stato l'argomento da cui la conduttrice del concertone, Ambra Angiolini, è partita per lanciare l'evento di Piazza San Giovanni. Un inizio emozionante per la presentatrice a cui per un attimo si è rotta la voce: "Non so se ce la faccio, perché rivedervi tutti è davvero incredibile, finalmente qui a piazza San Giovanni, la piazza è tornata a vivere, grazie" ha detto.

"Dopo due anni di piazza vuota, siamo qui insieme a ricordarci che la libertà e il lavoro sono diritti di ogni essere umano e non possono prescindere dalla parola rispetto. Iniziamo questo concertone con un diritto in serio pericolo, con un diritto in meno: la pace. Proprio per questo CGIL CISL e UIL hanno voluto questo slogan: ‘Al lavoro per la pace', slogan semplice diretto, incontestabile se noi adesso provassimo a urlarlo, urliamolo tutti insieme" ha detto Angiolini, chiedendo alla piazza di urlarlo con un risultato che ha definito "appagante, commovente, perfetto": "Ora mi chiedo: come ci sentiamo sotto questo slogan, noi, di concreto, cosa possiamo fare contro la guerra in Ucraina. Probabilmente quello che stiamo già facendo, indignarci e continuare a invocare la pace".

Ma oggi è la Festa dei lavoratori e il concertone serve a celebrarlo e a tenere un faro acceso sui diritti e sulle tragedie, per non dimenticare: "Dobbiamo anche stare attenti, perché vedere foto e video che ogni giorno narrano l'orrore potrebbe alzare troppo la nostra soglia del dolore e potrebbe farci pensare che nel quotidiano ci si possa abituare a questo e questa sarebbe una grave perdita per gli esseri umani. Dobbiamo continuare a distanza a sentire sempre il male che fa, invochiamo una sacrosanta pace in Ucraina dove la guerra fa sangue e rumore ma ci ricordiamo, qui, dalla festa dei lavoratori e dal Primo Maggio che c'è anche un'altra guerra che non abbiamo ancora terminato, quella in cui le armi sono silenziose e sicuramente sono più silenziose delle bombe ma che solo negli ultimi tre mesi ha ucciso 189 persone".

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