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Una risata ci renderà liberi. Più risate ci porteranno in uno stato di estasi mistico. Signore e signori, arriva alla terza serata di Sanremo 2025 la donna che le avrebbe dovuto co-condurre tutte e cinque. Un momento d'oro per Katia Follesa, che da Zelig a LOL – Chi ride è fuori ha dimostrato di saper intrattenere un pubblico pagante senza richieste di rimborso.
Spigliata, autoironica e sagace, nel pieno controllo del palco ha guidato al meglio l'istituzionale Carlo Conti, feroce nel ritmo e controllato nel linguaggio, intenzionato a mantenere il patto di sangue con l'orario di chiusura del festival. "Non canterò e non ballerò", ha esordito così Katia Follesa, proseguendo con una precisazione sul compenso ricevuto a Sanremo: "Non devolverò il cachet in beneficenza, sono una ragazza madre io". Tutto irresistibile, incluso il momento body positivity in stile Bridget Jones.
Scuola e doposcuola di comicità, così hanno descritto il suo contributo sui social. Un tripudio di commenti entusiasti, di complimenti euforici, di video e meme, in quello che è stato un vero e proprio tifo da stadio. Imperturbabile lei, che non soffre di ansia perché è cardiopatica e prende i betabloccanti che gliela inibiscono. "Mi merito questo palco dopo tanti anni di lavoro", ha dichiarato, "se ho l'ansia vuol dire che ho qualcosa che non va e non me lo posso permettere".
Non ha nemmeno 50 anni ed è uno dei pochi nomi che ha messo tutti d'accordo, dal pubblico generalista a quello su piattaforma. Intenzionata a vivere questa esperienza all'Ariston senza troppi freni inibitori, ha ironizzato anche sulle fulminee prestazioni sessuali di Conti, difficile da far arrossire, e baciato sulle labbra il frontman dei Duran Duran, rigorosamente vestita da sposa per essere pronta a sposarlo. "Mia moglie mi uccide", risponde lui, "But i'm not jealous!", ribatte lei, poi al pubblico in prima fila: "Non capite che cazzarola è successo, mi sono quasi limonata Simon Le Bon" e via con il lancio del bouquet.
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Testi, ritmo, improvvisazione, a Katia Follesa bisognava dare le chiavi della città dei fiori e consentirle di fare il salto, con o senza bob. Fino ad ora solo Nino Frassica era riuscito nell'impresa di spezzare la scaletta nei suoi blocchi serrati. Stasera toccherà a Geppi Cucciari e c'è la certezza che l'asticella resterà alzata. C'è speranza oltre "lo squaraus".
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