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Festival di Sanremo 2025

Pino Strabioli su Sanremo 2025: “Quote rosa nel Festival? Una sciocchezza. Conti ha seminato per l’anno prossimo”

Dalla serata cover con Geppi Cucciari, definita la migliore di sempre, alle polemiche sul voto, fino alla strumentalizzazione politica. Pino Strabioli a Fanpage.it analizza il Festival di Carlo Conti: “È stato lineare, gli è servito per l’anno prossimo dove può permettersi qualche azzardo in più”.
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È stato un grande successo ma è stato il Festival di Sanremo che ci aspettavamo? Pino Strabioli è un trentennale uomo Rai tanto quanto lo è Carlo Conti, e a Fanpage.it analizza la kermesse appena conclusa: "Era l'unico Festival possibile dopo il quinquennio di Amadeus. Carlo Conti ha trovato una linea molto equilibrata e ha seminato per l'anno prossimo, dove si concederà qualche azzardo in più".

Il momento che porterà con sé è la serata del venerdì con Geppi Cucciari: "Credo sia stata forse la migliore serata dei duetti della storia recente del Festival. E poi Geppi Cucciari è riuscita a essere se stessa sul palco, inserendosi in quella liturgia così ben definita e lineare che ha scelto Carlo". Era presente alla polemica di Elodie sul sesto posto di Giorgia a Domenica In: "È una sciocchezza parlare di ‘quote rosa'. Sappiamo benissimo che al televoto conta molto la forza dei follower". E su Fedez"Belli stronzi siamo noi che continuiamo a chiederci per chi fosse la canzone". Su Simone Cristicchi: "L'idea che la politica debba appropriarsi di qualsiasi cosa la trovo di un livello che non so definire".

Pino, che Sanremo è stato quello che si è concluso sabato? 

Questo Festival, se guardiamo i numeri, è inutile dirlo è stato un grande successo. Carlo ha scelto di fare le cose in modo lineare, ha fatto un Festival molto veloce, senza particolari colpi di scena. Ci eravamo abituati al linguaggio di Amadeus e Fiorello che era scoppiettante, pieno di sorprese, ma questo Festival ha avuto dei momenti di grandissima presa.

Qual è il momento che porterai con te di questa edizione? 

La serata dei duetti con Geppi Cucciari. Credo sia stata forse la migliore serata dei duetti della storia recente del Festival. Se deve rimanermi nella mente qualcosa di quest'anno, scelgo la serata del venerdì. C'è stato tutto. E poi Geppi è riuscita a essere se stessa sul palco, inserendosi in quella liturgia così ben definita e lineare che ha scelto Carlo. Geppi si è messa al servizio di Casa Conti, senza mai tradire il momento Geppi. Anche Cristiano Malgioglio e Nino Frassica mi sono piaciuti molto, ma il ‘fatto' di questo Festival è stato senza dubbio Geppi Cucciari.

Geppi Cucciari con Carlo Conti nella quarta serata del Festival.
Geppi Cucciari con Carlo Conti nella quarta serata del Festival.

Sei uomo Rai tanto quanto Carlo Conti, quindi conosci bene l'ambiente: questo Sanremo "lineare" era l'unico possibile? 

Era l'unico Festival possibile dopo il quinquennio di Amadeus. Carlo Conti ha trovato una linea molto equilibrata, una via di mezzo assolutamente gradita. Soprattutto per i tempi di durata. È stato l'unico Festival che ho visto dall'inizio alla fine, fino all'anno scorso me lo andavo a recuperare Raiplay.

Conti resta anche l'anno prossimo? 

Certo, resta lui e secondo me quest'anno gli è servito per mettere a punto certe scelte per il futuro. L'anno prossimo può permettersi qualche azzardo in più anche sui conduttori.

Stefano De Martino, per esempio? 

Stefano De Martino come co-conduttore? No, io ce lo vedo tra tre anni a condurre da solo. Quella di non cavalcare i successi che l'azienda sta vivendo, come De Martino, mi è sembrata un'altra scelta oculata, così come quella di non aver voluto chiamare i suoi amici Panariello e Pieraccioni.

Olly-Corsi-Brunori. Era il tuo podio?

Lucio Corsi era nel mio podio, conoscevo la sua storia musicale e l'avevo visto anche in Vita da Carlo. Avevo messo anche Giorgia e Achille Lauro. Non escludevo Olly, ma era quarto nel mio gruppo d'ascolto. A me Olly è piaciuto, anche ieri a Domenica In, per il suo distacco da giovane strutturato. Le persone lo capiscono, questo bilanciamento arriva.

A proposito di Domenica In, Elodie ha fatto polemica per il sesto posto di Giorgia. Dopo quel momento, si è quasi tornato a parlare di ‘quote rosa'. 

Sì, è una sciocchezza parlare di ‘quote rosa'. Sappiamo benissimo che al televoto conta molto la forza dei follower, la forza dei social. Giorgia non ha la stessa forza di un artista giovane su queste logiche. La differenza tra Olly e Lucio Corsi, poi, è stata minima. Ci sono cose un po' più serie di una classifica sanremese su cui ragionare quando parliamo di maschile, femminile, fluido e non fluido.

Il momento della polemica di Elodie a Domenica In
Il momento della polemica di Elodie a Domenica In

Si potrebbe tornare al sistema di voto di un anno fa, che non costringe la sala stampa a una dispersione del voto? 

Potrebbe essere un aiuto, perché per esempio Giorgia è stata tra le più votate. Magari questa impostazione attuale serve per dare maggior spazio a leve più giovani.

Sempre a Domenica In, è andata in scena "la protesta del playback" da parte dei Big più giovani. 

È stato proprio Olly a sdoganare questa cosa del playback. Rose Villain ha fatto il playback col microfono al contrario, Gaia è scesa in mezzo al pubblico, Bresh ha cantato con una rosa. Non si può pretendere da questi ragazzi, che vengono da una nottata che chiude alle 4, alle 5 del mattino, così tanto. Non siamo più negli anni '70. Il playback è una cifra ed è giusto svelarlo.

La "protesta del playback" a Domenica In.
La "protesta del playback" a Domenica In.

"Siamo belli stronzi noi che continuiamo a chiedercelo" hai detto a Davide Maggio, che chiedeva per chi fosse Bella Stronza a Fedez. Ti è piaciuto il suo Sanremo? 

A me non piace il fenomeno Fedez-Ferragnez. È una soap che non sopporto. Al Festival, però, ho visto un uomo nella sua esistenza, massacrato da tutto questo. A me fa tenerezza. Mi hanno detto: ‘Ma come, ti fa tenerezza uno che fa i miliardi?'. Ma che c'entra? A me è arrivato. Mi ha trasmesso un'urgenza sua di dirci qualcosa e il suo Festival mi è piaciuto tanto.

Simone Cristicchi è stato un altro grande tema di questo Festival. Che idea ti sei fatto?  

L'idea che la politica debba appropriarsi di qualsiasi cosa la trovo di un livello che non so definire. Se leggo dichiarazioni di oggi: "ha vinto il Sanremo della destra", oppure Pillon che omaggia Olly che saluta "Ciao ma', ciao pa'" e non "genitore 1, genitore 2", oppure che Simone Cristicchi diventi automaticamente una canzone manifesto del ProVita. Simone è un attore che fa teatro-canzone. Ha raccontato una sua cosa personale con grande partecipazione emotiva, sia da attore che da figlio. Il brano non è dispiaciuto per niente. Sulla strumentalizzazione sono assolutamente contrario. La strumentalizzazione non serve a niente perché ci costringe a non vedere le cose per come arrivano.

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