Ornella Muti a Sanremo 2022, la figlia Naike: “Nel dolore ci siamo scoperte più forti e unite”
Ornella Muti sul palco di Sanremo 2022 per rappresentare il cinema italiano nel mondo, ma non solo. L'attrice, tra le cinque figure femminili scelte per alternarsi sul palco del Festival, incarna i valori della famiglia prima di tutto, racconta una storia personale fatta di donne che unite hanno attraversato perdite e dolori, restando con i piedi ancorati a terra dietro allo scintillio del mondo dello spettacolo. E poi il pensiero all'ambiente, la causa dell'ecosostenibilità che insieme alla sua famiglia l'attrice ha sposato a 360 gradi.
Una vita spesa per la sua carriera, quella che non ha mai abbandonato, e per le battaglie sociali alle quali nel tempo si è avvicinata. Poco spazio resta per le polemiche, come quella sollevata di recente attorno alla sua associazione Ornella Muti Hemp Club, che si occupa di divulgare informazioni sull'uso terapeutico della cannabis. D'altronde si sa, le contestazioni sono un must delle settimane pre Festival. Ai chiarimenti ci ha pensato la figlia Naike Rivelli, raggiunta al telefono da Fanpage.it.
Qualche giorno fa un articolo pubblicato su Mowmag ironizzava sulla reazione dei vertici Rai al vostro impegno sull’uso terapeutico della cannabis, un argomento ancora in parte tabù per la tv pubblica. Come commenti la polemica che ne è seguita?
É stata la prima polemica del Festival, ma ringrazio chi l’ha sollevata perché è stato un pretesto per parlarne. Mi spiace che sia passata solo l'idea di mia mamma con un "cannone" in mano, lei non fuma nemmeno. Purtroppo c'è ancora troppa disinformazione a riguardo. Il nostro impegno è quello di informare sulle prescrizioni mediche della cannabis ad uso terapeutico, perché una persona che soffre ha il diritto di scegliere come curarsi. Quando mia nonna stava morendo ad esempio, potevo aiutarla a stare meglio, ma non lo sapevo. Furono degli amici in America a consigliarmi questa strada, avrei voluto fossero gli stessi medici a suggerirmelo.
La causa per il sociale è senz'altro un aspetto meno conosciuto di Ornella Muti, fuori dal grande schermo. Cosa possiamo aspettarci dal suo contributo sul palco del Festival?
Mamma in qualche modo incarna il tassello "verde" di questo contributo corale di donne che saliranno sul palco. Per lei è molto importante l'impegno per l'ambiente e l'ecosostenibilità. Ne ha fatto uno stile di vita, è una causa che abbiamo sposato tutti insieme a 360 gradi. Inoltre rappresenta i valori della famiglia prima di ogni cosa e la forza delle donne in tutte le loro sfaccettature. Infine, naturalmente, incarna il cinema italiano nel mondo, tra presente e futuro.
Come ha reagito all'invito a partecipare al Festival?
In realtà è stata una sorpresa. Una bella notizia ma del tutto inaspettata, perché mamma aveva preso l’intero mese per fare le prove a Roma del suo spettacolo a teatro. Non se l’aspettava, ma si è sentita onorata all'idea di rappresentare l'Italia con il nostro Festival. Credo che se si fosse trattato di più di una serata, non avrebbe accettato. Le è piaciuta l’idea di condividere questo progetto insieme ad altre donne. Non ha affatto questa manie di protagonismo, tutt'altro, non ama apparire in tv.
Potrebbe sembrare un paradosso per un'attrice che ha contribuito a fare la storia del cinema italiano…
Mamma è sempre stata una persona molto semplice, abbiamo vissuto in maniera molto umile e discreta il mondo dello show business. Ha sempre amato stare a casa. Potendo scegliere, ai grandi alberghi preferiva la privacy di un appartamento, dove potevamo sentirci cucinare insieme e sentirci come a casa. Per non disturbare, preferiva arrangiarsi. È sempre stata diversa dalle persone che ho conosciuto in quel mondo.
Da sempre voi due avete un legame molto stretto, quasi simbiotico. Sotto quali aspetti oggi ti rivedi in lei e come si è evoluto il vostro rapporto negli anni?
Siamo entrambe due grandi sognatrici. Mamma però è più ingenua, spesso ha dato fiducia alle persone sbagliate, sia in ambito personale che lavorativo. Crescendo il nostro rapporto è maturato, il legame adolescenziale madre figlia si è risolto in un rapporto quasi da sorelle. Negli anni ci siamo come incontrate. Oggi siamo due madri, che insieme hanno gestito tutto, gioie, perdite delle quale oggi stiamo ancora cercando di risanare i pezzi. La malattia di mia nonna e quella del compagno di mia sorella venuto a mancare nel 2020. Il dolore ci ha cambiate, ma al tempo stesso ci ha unite.
In un'intervista al Corriere lei ti ha definita simpaticamente come una "suora estrosa". Ti rispecchi in questa definizione?
Assolutamente no (ride, ndr). No, mi definirei più una divulgatrice di informazioni. È che dico le cose a modo mio, mi piace comunicare il modo divertente, anche se spesso il mio linguaggio viene criticato, non capito o strumentalizzato. Anche per questo sui social ho smesso di postare i miei nudi.
Dopo la tua esperienza a Pechino Express avevi preso le distanze dalla tv che ritenevi corrotta, poco veritiera e diseducativa. Sei ancora di quest'opinione?
Il problema è che la maggior parte di quello che propone non mi piace, non lo trovo interessante. Dalla mia esperienza ho capito che io e i reality non andiamo d'accordo. Non lo rifarei e penso che nemmeno loro cercherebbero me! Detto questo Sanremo resta una parentesi positiva. Nonostante tutto quello che c'è dietro, i brand, il gossip, le polemiche, resta il festival dei cantanti e siamo fieri di esserci.
Che opinione di sei fatta delle altre co conduttrici che saliranno sul palco? Hai avuto modo di incontrarle?
Drusilla Foer la seguo e onestamente la adoro. È una grande artista e non vedo il motivo di tante polemiche: se è stata scelta per il Festival è perché lo merita di essere lì. Tra l'altro l'ho incontrata dietro le quinte e tra tutte le persone, Rai compresa, è stata l'unica a portarci un caffè. Per il resto conosco Ornella Muti, conosco Sabrina Ferilli, ma le altre due (Lorena Cesarini e Maria Chiara Giannetta) non sapevo chi fossero. Eppure su di loro non c'è stata nessuna polemica.