Nicole Kidman a Venezia 2024 con “Babygirl”: “Spaventata di mostrare un un film così estremo, mi sento esposta”

Nicole Kidman è sbarcata al Festival del Cinema di Venezia venerdì 30 agosto per la presentazione del film “Babygirl”, pellicola ad alto tasso erotico firmata dal regista danese Halina Reijn.
A cura di Stefania Rocco
17 CONDIVISIONI
Immagine

Nicole Kidman sbarca alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 venerdì 30 agosto per la premiere del film “Babygirl”, pellicola ad alto tasso erotico firmata dal regista danese Halina Reijn. Si tratta di un thriller erotico che vede l’attrice girare più di una scena completamente nuda. Proprio questa esposizione starebbe preoccupando la diva che, al Lido, dichiara le sue perplessità a pochi minuti dall’inizio della prima proiezione (che invece le frutterà una standing ovation da parte dei presenti in sala):

Amo indagare le donne, gli esseri umani in tutte le loro sfaccettature, ma oggi sono spaventata di consegnare al mondo questo film così estremo. Mi sento esposta e vulnerabile e ora tremo.

La trama di Babygirl

Il film “Babygirl” vede Nicole Kidman interpretare il ruolo di Romy, manager di un’industria robotico sposata e con figlie. Quindi l’incontro con il giovanissimo stagista Samuel (interpretato da Harris Dickinson), con il quale Romy comincia un rapporto sadomaso. L’obiettivo del giovane, che la manager ancora non conosce, è quello di ribaltare la situazione passando da statista a dominatore e infliggendo alla manager – attraverso tale gioco di ruoli e di potere – ogni umiliazione possibile. “Un film del genere è stato possibile e ho accettato di farlo perché la regista era una donna e non c'era sfruttamento, non ho sentito mai sfruttata la mia immagine in Babygirl, raccontare un film così esplicito con una donna dietro la telecamera era una cosa del tutto unica”, ha dichiarato l’attrice.

Dietro le quinte di “Babygirl” con una intimacy coordinator

A collaborare con i protagonisti del film – Kidman, Dickinson e Antonio Banders nel ruolo del marito di Romy – è stata una intimacy coordinator, figura che sta perdendo sempre più piede nelle produzioni hollywoodiane e a cui spetta il compito di mettere a proprio agio gli attorio durante le scene più intime. “Abbiamo fatto tante prove e ci siamo seduti al tavolino e parlato molto con Dickinson, anche su zoom, un buon modo di conoscersi. E poi abbiamo avuto una bravissima intimacy coordinator che ci ha fatto capire quello che si poteva fare e quello che era meglio evitare. Ci ha fatto capire che ogni scena intima è un luogo sacro, ma in fondo tutto è intimo”, ha chiarito Nicole Kidman.

17 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views