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Mogol: “Di Sanremo ho sentito solo Cristicchi. Giorgia? Bellissima voce, ma canta come 30 anni fa”

Giulio Mogol parla a Un Giorno da Pecore del Sanremo appena passato, elogiandone la sobrietà: “Ho saputo si è toccato la vetta perché due uomini si sono baciati oppure uno ha distrutto i fiori”. Di Sanremo 2025, che ha visto poco, apprezza Cristicchi, meno Giorgia. Ma parla anche di Meloni: “Dobbiamo esser orgogliosi di lei”.
A cura di Andrea Parrella
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Non ha visto l'ultimo Sanremo, ma ne ha per tutti. Il parere di Mogol sul Festival appena trascorso si focalizza su Giorgia, ma tocca anche i temi di Cristicchi e la normalità di un Sanremo in controtendenza con la vivacità dei precedenti. "Ho visto la partita della Juventus in Champions, per il resto ho tanto da fare e non ho avuto occasione di seguirlo", racconta Mogol del Festival a Un Giorno da Pecora, il programma radiofonico Rai condotto da Giorgio Lauro e Marisa Laurito.

Mogol sulla canzone di Cristicchi: "Ha un bel testo"

Tra le canzoni che ha ascoltato e apprezzato c'è quella di Simone Cristicchi, Quando sarai piccola, che ha alimentato non poche polemiche: "Ho sentito solo la sua canzone, che ha un testo molto bello: le critiche sull'esser troppo personale sono tutte stupidaggini […] So che ha vinto un ragazzo molto giovane, di cui però non ho ascoltato la canzone”, ha detto in relazione a Olly. Mogol ha quindi specificato che non intende ascoltare le canzoni: "Sono un autore non un critico, giudicare non è il mio mestiere”.

Il confronto tra l'ultimo Sanremo e i precedenti

Un giudizio sul Festival lo dà comunque, rifacendosi agli ultimi Sanremo: “Io credo che delle canzoni di livello sia l’unico modo per aumentare il livello culturale, non ce n’è un altro, imparando le canzoni a memoria resta sempre qualcosa. E’ insomma importante che le canzoni abbiano un valore e siano conosciute per questo motivo. In passato invece ho saputo si è toccato la vetta perché due uomini si sono baciati oppure uno ha distrutto i fiori”. Il riferimento è naturalmente a Fedez e Rosa Chemical e Blanco nel 2023: “Ecco noi non dobbiamo fare queste cose per aumentare l’ascolto, l’ascolto deve salire per il valore delle canzoni, non perché uno si alza e fa la pipì sul palco, non me ne frega nulla di queste cose”. Da decano della musica italiana, è inevitabile gli venga chiesto cosa penserebbe dell'ipotesi di fare il direttore artistico: "No, non mi interessa, io faccio l’autore e non voglio dirigere nessuno”.

Il parere su Giorgia

Tra le grandi delusioni di questo Festival, quella del posizionamento di Giorgia, clamorosamente fuori dal podio. Ma sulla cantante Mogol ha una posizione differente: A Giorgia offrirei volentieri, gratuitamente, un corso da noi, ha una voce fantastica ma canta come si cantava trent’anni fa, usa troppo la voce. Che, per carità, è bellissima ma la usa come si faceva in passato, la voce deve esser credibile per quello che dice, è la credibilità che riesce ad emozionare”.  Stuzzicato sull'altra Giorgia, la premier Meloni, Mogol ha detto: “Dobbiamo esser orgogliosi di lei, ha conquistato le simpatie di tutti a livello internazionale, sicuramente la stimo molto”.

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