Marco Mengoni e Filippo Scotti a Sanremo: “Una tastiera può essere un’arma, va usata con umanità”
Marco Mengoni torna a calcare il palco del Festival di Sanremo come ospite speciale della serata finale. Il cantante, che manca all'Ariston da 7 anni, è uno dei grandi nomi della musica italiana che Amadeus è riuscito a portare in questa edizione. L'ultima volta che Mengoni aveva calcato il palco dell'Ariston era stato nel 2014, in qualità di ospite, esattamente a un anno di distanza dalla sua vittoria con L'Essenziale.
E proprio da quella canzone è ripartito, sul palco insieme all'attore Filippo Scotti, noto per il suo ruolo di protagonista nell'ultimo film di Paolo Sorrentino, "È stata la mano di Dio". Tra loro un dialogo legato a L'Essenziale, una delle due canzoni proposte. L'altra è Mi fiderò, in coppia con Madame nel suo ultimo disco "Materia (Terra)". Un dialogo a due in cui si parla di gentilezza e verità, un climax che porta alla poesia letta da Filippo Scotti, declamando i versi di Franco Arminio. La scenografia è ispirata al kabuki, una delle principali forme drammatiche giapponese.
Marco Mengoni e Filippo Scotti contro gli haters
Durante l'intervento della serata, scritto da Mengoni con Filippo Scotti e Luca Bottura, hanno citato alcuni passaggi della Costituzione, in particolare l'articolo 21 e l'articolo 3, ma Mengoni precisa: "Non entro nella politica ma nell’essere umano ed essere gentili e ricordarsi che dall’altra parte c’è una persona che può vivere momenti brutti. Vedo tanta libertà e non vedo il limite che ci mettiamo alla libertà di parola".
Costituzione, articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
Tradotto: puoi dire quello che vuoi.
Ma non puoi dire il cazzo che vuoi.
C’è un limite.
Articolo 3: “Tutti hanno pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni sociali”.
Puoi dire quello che vuoi se rispetti gli altri, altrimenti non stai esercitando il tuo diritto di parola, stai violando la dignità di qualcuno.
Una tastiera può essere un’arma.
Va usata con umanità, sempre.
Pensare che certe cose non le scriveremmo mai, non è abbastanza…
Anche se noi ci crediamo assolti, siamo lo stesso coinvolti.
Dovremmo provare a essere gentili…
E non perché il bersaglio potrebbe essere nostra sorella, il nostro migliore amico, nostra madre…
Bisogna farlo e basta.
Il ritorno di Marco Mengoni a Sanremo
Mengoni, parlando della sua presenza all'Ariston, ha descritto il suo stato emotivo così: "Sono arrivato a fare le prove in subbuglio, emotivamente labile, mi sono tornate in mente cos’è che non mi sono goduto perché non ero maturo, fermo, controllato. Oggi mi è rivenuto in mente tutto, le emozioni che non ho potuto vivere". Quando Mengoni ha vinto Sanremo era giovanissimo: "C'era tanta agitazione, avevo 23 anni e averlo vissuto è servito molto, erano giornate frenetiche, non mi sentivo in grado e all’altezza, mentre oggi conosco i miei limiti e mi sono detto ‘te lo godi'".
Quest'anno Sanremo è stato teatro per il ritorno in gara di artisti che in passato hanno vinto la manifestazione e per molto tempo non hanno più calcato quel palco se non in gara. Una sfida che Mengoni in futuro non esclude, ma nelle dichiarazioni del pomeriggio che ha preceduto la sua partecipazione a Sanremo 2022 ha detto: "Ospite o super ospite o gara l’importanza è portare musica".