Marco D’Amore contro i David di Donatello: “Caracas escluso perché non l’hanno nemmeno visto”

Un lungo post che comincia con "Questo post non serve a niente" e si conclude con "Ai posteri l'ardua sentenza": Marco D'Amore ha affidato ai social il suo disappunto per l'esclusione del film "Caracas" dalle cinquine dei David di Donatello, i più prestigiosi premi del cinema italiano.
L'attacco al sistema dei David
"Troppo difficile cambiare un sistema di cose che ormai gira su se stesso da anni senza scossoni, senza cambiamento alcuno, avviluppato ormai nella consuetudine di dinamiche ben note", scrive D'Amore, noto al grande pubblico per il ruolo di Ciro Di Marzio in "Gomorra" e qui nelle vesti di regista. L'attore e regista non risparmia critiche alle logiche che, a suo dire, governano le nomination: "I film in cinquina, come al solito, prevedibili fin da prima della loro uscita in sala. Sempre gli stessi nomi".
"Caracas non è stato nemmeno visto"
D'Amore afferma senza mezzi termini che il suo film "Caracas" meritava almeno qualche candidatura: "Da un punto di vista della forma (escludo dunque ogni voce che mi riguardi-attore, sceneggiatore, regista), il nostro Caracas non aveva nulla di meno dei film candidati. Anzi. Secondo me aveva qualcosa in più". Il problema principale, secondo il regista, sarebbe che "quelli che votano e che dovrebbero guardare i film, Caracas non lo hanno nemmeno visto".
La solidarietà dei colleghi
Il post di D'Amore ha ricevuto numerosi commenti di sostegno, tra cui spiccano quelli di due registi affermati. Edoardo De Angelis ha scritto semplicemente: "Il film è bello. Il resto solo circostanze", una frase concisa ma che esprime una chiara solidarietà al collega. Più diretto Fabio D'Innocenzo che, con il suo stile inconfondibile, ha commentato: "Cazzo te frega", invitando implicitamente D'Amore a non dare troppo peso alle logiche dei premi.
L'omaggio alla sua squadra
Nonostante la delusione, D'Amore ha voluto dedicare gran parte del suo post a riconoscere il valore dei suoi collaboratori, assegnando loro dei "premi personali": "Ecco i miei vincitori. Grazie dal profondo del cuore, patisco con voi ma gioisco insieme per quello che solo noi abbiamo fatto".
Tra i nomi citati figurano Stefano Meloni per la fotografia, Mirko Platani per il montaggio, Fabrizio D'Arpino per la scenografia, Rodrigo D'Erasmo come miglior compositore, e molti altri professionisti che hanno contribuito alla realizzazione di "Caracas". Un pensiero speciale è andato a Lina Camelia Lumbroso e Toni Servillo, con D'Amore che ha aggiunto in napoletano: "ma comm s fa…" (ma come si fa…), esprimendo l'incredulità per la mancata considerazione di due talenti di tale calibro.
Il precedente di Troisi
Nel suo sfogo, D'Amore ha anche citato Massimo Troisi, ricordando "un'intervista piena di amarezza" in cui il grande attore e regista napoletano "disse che il motivo più grande della sua infelicità era per l'unico David vinto dopo ‘Ricomincio da tre'. Ho sempre capito il senso delle sue parole, oggi molto di più. Nonostante io non abbia mai vinto un premio, ma ricevuto solo una candidatura", ha aggiunto D'Amore, collegando la sua esperienza a quella del suo illustre predecessore.