Mahmood a Eurovision 2022: “Dovrebbe essere normale sentirsi vulnerabili pur essendo maschi”
Alla conferenza stampa dell'Italia all'Eurovision Mahmood arriva direttamente da Madrid dove ha tenuto un concerto la sera prima, mentre Blanco è assente perché impegnato col suo tour. Occhiali scuri sul volto a nascondere le poche ore di sonno, ma sorriso stampato in faccia, scherza con Carolina Di Domenico che conduce la conferenza stampa e con i giornalisti presenti in sala: "Partecipare a Eurovision è stato pazzesco, perché mi ha dato la possibilità di fare conoscere la mia musica in tutta Europa. È stata un'esperienza indimenticabile" ha detto il cantante, che nel 2019 aveva partecipato alla manifestazione con la canzone "Soldi", arrivando secondo ma conquistando le classifiche europee.
Quest'anno, come noto, torna assieme a Blanco, portando "Brividi", canzone con cui si sono aggiudicati l'ultima edizione del Festival di Sanremo, aggiudicandosi la possibilità di tornare a esibirsi in un'edizione che grazie ai Maneskin è tornata in Italia, e che si terrà dal 10 al 14 maggio con la coppia già qualificata per la finale del 14: "La cosa più importante non è la competizione ma mettere tutta l'energia nella performance e spero che con Blanco di divertirci e essere più liberi". "Le due esibizioni non possono essere paragonate – continua il cantautore -, perché quando canto da solo, come è successo a Tel Aviv, parlo solo di me, oggi con Brividi è un'altra storia, ma ciò che è bello è che puoi dire cose differenti in maniere differenti e questa volta, cantando con lui qua, è completamente un'esperienza nuova, imparo ogni volta qualcosa di differente".
Ovviamente Mahmood non ha voluto e potuto svelare nulla di quello che vedremo sul palco anche se si è detto contento solo al 60% delle prove fatte, ma le cose miglioreranno nei prossimi giorni: "Questa canzone parla di due generazioni differenti, ma con gli stessi sentimenti, come quando cantiamo ‘Ti vorrei amare ma sbaglio sempre' frase che per me è la chiave della canzone perché parla di due generazioni diverse che possono avere la stessa paura di mostrare i propri sentimenti a qualcuno che ami". Mahmood ha anche parlato della percezione di una ballad cantata da due uomini: "Ci siamo resi conto che era percepito come strano vedere una ballad del genere cantata da due uomini solo quando ce l'hanno fatto notare, perché per noi era normale e lo è ancora. Penso che debba essere una cosa normale, oggi, potersi sentire vulnerabili essendo maschi. Dovrebbe essere normale perché questa è la vita e ho molti amici, persone care che hanno paura di mostrare i propri sentimenti". Riguardo a eventuali messaggi politici, da far seguire al Fu*k Putin dei Maneskin al Coachella, Mahmood ha spiegato che "Non deve essere una competizione a chi fa di più. Dobbiamo semplicemente supportare questa situazione, perché è terribile. Molte volte mi sento inutile e mi chiedo cosa possiamo fare".