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Madame e il post ambiguo sul falso green pass, ora Amadeus deve fare una scelta per Sanremo

Il post di Madame, che nulla chiarisce sulla vicenda dei falsi green pass per cui risulta indagata, mette il direttore artistico di Sanremo in una posizione complessa. Amadeus, che è stato testimonial della campagna vaccinale in Italia, ora non può esimersi da una decisione chiara.
A cura di Andrea Parrella
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Madame, il vaccino e il green pass. La polemica pre-Sanremo è servita anche quest'anno e si sa che cose di questo genere, nel bene e nel male, giovano al Festival. La questione posta dalla vicenda che riguarda la cantante veneta è però più spinosa di quanto si potesse pensare. Le indagini sui falsi green pass che vedono coinvolta Madame, all'anagrafe Francesca Calearo, avevano consentito ad Amadeus una exit strategy blindata, la presunzione di innocenza: ci sono indagini in corso, non sono un giudice, Madame resta in gara.

Le parole scritte da Madame nelle scorse ore (qui il lungo post) scompigliano tuttavia questi piani. Quando nel suo post di spiegazioni la cantante scrive "sto facendo tutte le vaccinazioni necessarie", l'impressione è che tra parentesi sottintenda "tutte quelle necessarie per partecipare a Sanremo 2023". È inevitabile che la questione vada a finire lì, al Festival che incombe e che la vede tra i concorrenti.

Ma basta questo passaggio a esentare la questione da una considerazione di livello più alto?

Per molte persone le parole di Madame non spostano il baricentro della questione, non ci portano in un territorio di discussione differente da quello della presunzione di innocenza, da garantire a chiunque, sensatamente adottata da Amadeus in risposta alle polemiche nei giorni scorsi per salvaguardare il posto a Sanremo a Madame. Ma è davvero così? Le parole dell'artista non si contestano sotto il piano emotivo, Madame fa una ricostruzione di quanto accaduto che si chiude, anche lodevolmente, con un invito a una presa di coscienza rivolto a tutte le persone dubbiose in merito ai vaccini.

Eppure Madame non fa alcun riferimento alle accuse nei suoi confronti, se non nel passaggio in cui specifica che l'avviso di indagini in corso su di lei le ha urlato in faccia di dover prendere una decisione rispetto all'idea di vaccinarsi. Se questa sia la tacita ammissione di aver usufruito di un falso green pass è cosa che appartiene al regno delle interpretazioni e non è lo scopo di questo articolo. Di sicuro è un passaggio ambiguo, in cui la cantante non chiarisce la sua posizione in merito alla vicenda, che è in fin dei conti la sola cosa che interessa.

Facciamo un piccolo salto indietro nel tempo, esercizio interessante per capire come cambiano i contesti. Un anno fa esatto, di questi tempi, impazzava a livello internazionale il dibattito su Novak Djokovic, il tennista tra i più forti al mondo bloccato in Australia e impossibilitato non solo a giocare, ma anche ad uscire da una stanza d'albergo perché dichiaratamente non vaccinato e in possesso di una documentazione fallace, che non gli consentiva l'esenzione dal vaccino. Erano tempi diversi, certo, ci trovavamo nel bel mezzo di una terza ondata della pandemia, ma provate a ricordare la polarizzazione di quei giorni, quanto fosse sentita la vicenda e in che modo la scelta di Djokovic risultasse rispettabile fino all'emergere di manovre oscure per ottenere un'esenzione dal vaccino.

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Torniamo rapidamente ad oggi per specificare che la vicenda in cui Madame è coinvolta, e su cui non ha dato ulteriori chiarimenti, non fa riferimento ad un oggi in cui la pandemia ci appare come una preoccupazione secondaria, bensì proprio a quello stesso periodo in cui si parlava un minuto sì e l'altro pure dell'esperienza da Grande Fratello di Djokovic in Australia, periodo durante il quale vigeva in Italia l'obbligo di Green Pass.

Proviamo ora a metterci nei panni di Amadeus, che è stato tra i i volti della campagna vaccinale, che ha dovuto fare i conti con un Sanremo in un desolante Ariston vuoto, sottoponendosi ad una prova di intrattenimento e di pressione pubblica oggettivamente durissime. In quello stesso periodo, proprio per la volontà ferrea di far svolgere ugualmente il Festival di Sanremo 2021, ha dovuto far fronte alle critiche dei tanti operatori dello spettacolo che ritenevano ingiusto il favoritismo verso il Festival di Sanremo come unico spettacolo realizzabile, in un momento in cui tutti gli altri luoghi di cultura si trovavano costretti alla chiusura.

Amadeus protagonista della campagna vaccinale
Amadeus protagonista della campagna vaccinale

Insomma, nel periodo più intenso della pandemia il presentatore ha ricoperto un ruolo simbolico di rilievo, svolgendo una funzione importante nel convincere molte persone indecise a fare una scelta, quella del vaccino, prima di tutto comunitaria, di altruismo prima che per se stessi. A fronte di tutto questo Amadeus può accettare una tale forma di ambiguità da parte di Madame? 

Il silenzio iniziale della cantante era stato, col senno di poi, una garanzia per la sua partecipazione a Sanremo. Dopo il suo post sui social la situazione torna ad essere in bilico, una patata bollente per il direttore artistico chiamato a prendere una decisione che vada in una direzione precisa per superare questo impasse. Qualunque scelta sarà rispettabile e, per certi versi, ragionevole, ma allo stesso tempo peserà sulla sua reputazione e quella del prossimo Festival di Sanremo.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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