Lorena Cesarini vittima di razzismo: “Sono italiana, ma il colore della mia pelle è un problema”
Lorena Cesarini ha parlato di razzismo e bullismo sul palco di Sanremo 2022. Per spiegare cosa ha provato dopo essere stata insultata sui social per la convocazione come co conduttrice, non essendo considerata italiana per via del colore della sua pelle, ha citato il libro Il razzismo spiegato a mia figlia scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, pubblicato nel 1998 e tradotto in oltre 25 lingue.
Mi presento, sono Lorena Cesarini, sono nata a Dakar e cresciuta a Roma. Laurea in storia contemporanea, ho studiato recitazione e per fortuna è diventato il mio lavoro. Sono un’attrice. Direi una vita abbastanza tranquilla, come tante ragazze italiane. Poi succede che Amadeus mi chiama come conduttrice a Sanremo ed eccomi qua. Succede anche che subito questo annuncio scopro una cosa, a 34 anni scopro che non è vero che sono una ragazza italiana come tante, io resto nera. Fino ad oggi a scuola o sul tram nessuno aveva sentito l’urgenza di dirmelo e invece, appena Ama lo ha annunciato al Tg1, certe persone hanno sentito questa urgenza. Il mio colore della pelle è un problema per loro. Vi leggo alcune frasi dai social: “non se lo merita, l’hanno chiamata lì perché è nera", “è arrivata l’extracomunitaria”, “forse l’hanno chiamata per lavare le scale e annaffiare dei fiori”.
La co conduttrice della seconda serata di Sanremo 2022 ha proseguito leggendo alcuni passaggi del libro di Tahar Ben Jelloun, significativi rispetto a quanto le è accaduto:
Un pochino ci sono rimasta male, mi sono arrabbiata e mi è rimasta dentro una domanda: perché alcuni sentono la necessità di pubblicare certi post e si indignano per la mia presenza sul palco dell’Ariston, perché hanno problemi con il colore della mia pelle? Non sono qui per darvi una lezione, ma per dirvi cosa ho scoperto studiando per capire meglio. Tahar Ben Jelloun ha scritto Il razzismo spiegato a mia figlia e inizia così: la figlia Mérième gli fa una domanda “babbo che cos’è il razzismo?” e lui risponde “tra le cose che ci sono al mondo è la meglio distribuita, tanto da diventare ahimè banale, consiste nel manifestare diffidenza verso persone che hanno caratteriste fisiche e culturali diverse dalle nostre. Un bambino ripete quello che dicono i suoi parenti, tutto dipende dell’educazione, sia a scuola che a casa. Il razzismo non ha alcuna base scientifica, esiste un solo genere umano, che ha sangue della stessa tinta, indipendentemente dal colore della pelle, perché un uomo è uguale a un uomo". La figlia gli chiede se i razzisti possono guarire e lui “La guarigione dipende da loro, se sono capaci di mettere in discussione se stessi o no, perché quando uno riesce ad uscire dalle sue contraddizioni va verso la libertà”. La cosa più importante per me quindi è la libertà, quella dagli insulti e dai giudizi, e mi auguro come Mérième cdi non perdere mai questa curiosità perché è quello che mi rende libera, più matura di molti altri adulti.