Lo strano caso del concerto di Capodanno di Vienna, perché in Italia non è in diretta
Il primo dell'anno, si sa, è il giorno della musica classica. Il risveglio mattutino del 1 gennaio è tradizionalmente accompagnato da questa atmosfera, una tradizione generata da un evento celebre in tutto il mondo, il concerto di Capodanno di Vienna. Anche nel 2022, come da oltre 60 anni, l'evento si ripeterà con il maestro Daniel Barenboim impegnato a dirigere il prestigioso evento per la terza volta dopo il 2009 e il 2014 con l'orchestra Filarmonica di Vienna.
Il concerto di Vienna, una tradizione dal 1959
Il concerto di Capodanno di Vienna è previsto per il 1 gennaio, alle ore 11.30, viene trasmesso in 90 paesi e seguito da milioni di telespettatori in tutto il pianeta, ma in Italia viene trasmesso in differita alle 13.30, su Rai2. La ragione risale a un caso piuttosto particolare di sciovinismo, che si traduce in un curioso caso della storia della nostra Tv. Trasmesso in diretta Rai sin dal 1959, il concerto di Capodanno di Vienna dà seguito anche in Italia alla tradizione del risveglio con le musiche di Strauss nella mattina del 1 gennaio e colleziona ascolti in linea con la caratura e il prestigio mondiale di un evento che si stima sia visto da circa un miliardo di persone in tutto il mondo.
Dal 2004 arriva il concerto di Capodanno di Venezia
Nel 2004 cambia tutto. In seguito alla ricostruzione del Gran Teatro La Fenice dopo l'incendio del 1996, si dà vita a un evento straordinario per la celebrazione della rinascita del teatro veneziano. Il concerto di Capodanno di Venezia diventa una specie di risposta italiana permanente a quello suonato dalla Filarmonica di Vienna, da allora "declassato" alla messa in onda su Rai2, non più in diretta ma in differita. Al contrario, il concerto de La Fenice va in onda in diretta su Rai1. Anche quest'anno, sabato 1 gennaio 2022, a partire dalle ore 12.20 comincia la messa in onda del Concerto di Capodanno di Venezia, con l'orchestra e il coro del Teatro La Fenice diretti da Fabio Luisi. Così come la proverbiale marcia di Radetsky scandita dagli applausi del pubblico della Filarmonica di Vienna, anche il concerto di Venezia si chiude con un rituale simile, sulle note di Giuseppe Verdi con il Coro "Va' pensiero sull'ali dorate" e "Libiam ne' lieti calici". Due concerti differenti, con un prestigio e una storia non paragonabile, che hanno sollevato anche le polemiche degli appassionati nel corso degli anni.