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“L’Eurovision vuole shock, non delicatezza”: Tommy Cash dice la sua su Lucio Corsi e solleva dubbi su Gabry Ponte

Tommy Cash continua nella provocazione “italiana” e stuzzica Lucio Corsi: “Troppo calmo per l’Eurovision”. Il rapper estone difende la controversa “Espresso macchiato” dalle accuse di offendere l’Italia e rivela: “Mia nonna ha pianto di gioia ascoltandola”.
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Tommy Cash sa solo far discutere. Il rapper, in gara all'Eurovision Song Contest 2025 con la controversa "Espresso macchiato", ha lanciato un po' di frecciatine contro i rappresentanti italiani, criticando sia l'approccio di Lucio Corsi che la scelta di Gabry Ponte per San Marino.

"All'Eurovision serve energia, Corsi è fuori luogo"

Le parole del rapper estone a La Stampa, in una breve intervista firmata da Luca Dondoni, sono destinate a creare un po' di sana competizione, un po' di pepe in vista dell'Eurovision. Sul cantante che ha vinto Sanremo con "Volevo essere un duro" dice:

Lucio Corsi è davvero bravo, ‘Volevo essere un duro' è pura, tranquilla ma troppo calma per l'Eurovision dove serve energia per catturare le persone. Quel pezzo va bene per i fan ma sul palco dell'ESC devi stupire. Il pubblico dell'Eurovision vuole shock, energia, spettacolo e un po' di pazzia. La delicatezza di Corsi è fuori luogo su quel palco.

Anche Gabry Ponte nel mirino: "Non è un cantante, è un DJ"

Non contento, Tommy Cash non ha risparmiato neanche le critiche a Gabry Ponte che rappresenterà San Marino. "Tutta l'Italia è un bel jingle, ma Ponte non è un cantante, è un disc jockey e sul palco lo vedremo smanettare sul mixer ma a cantare saranno altri", ha affermato. "Io con Espresso macchiato canto e ballo, ci metto la faccia". Il cantante estone ha poi detto la sua sul sistema di voto dell'Eurovision, sul fatto che un italiano in gara per San Marino potrebbe essere votato dagli italiani: "Che l'Italia possa votare un italiano si può fare e va bene così, mentre che nella sua storia la Svezia abbia vinto sette volte è una delle cose che non mi spiego". Una critica neanche troppo velata alle dinamiche di voto della competizione.

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