Passano gli anni, cambiano i conduttori, ma lei resta. Mancano poco più di 10 giorni al Festival di Sanremo 2022 e il cast della kermesse condotta per la terza volta consecutiva da Amadeus va completandosi, giorno dopo giorno, di nuove pedine. Ieri è stata la volta di Laura Pausini, annunciata dal conduttore e direttore artistico nell'ormai abituale cornice del Tg1 delle 20. La cantante sarà super ospite della seconda serata, aggiungendosi ai già annunciati Checco Zalone, Cesare Cremonini e i Maneskin.
Non una novità per Sanremo, questo va detto, visto che con la partecipazione di quest'anno Laura Pausini fa segnare la sua quinta presenza al Festival di Sanremo dal 2016 ad oggi, più di di una volta ogni due edizioni. La cantante aveva inaugurato il ciclo di conduzione di Amadeus nel 2020 e si è ripetuta l'anno scorso, nel 2021, presenze precedute dalla partecipazione nel 2018 (il primo Baglioni) e quella nel 2016 (gestione Carlo Conti).
Il super ospite deve essere un'eccezione
Una specie di tassa a cadenza biennale. Nessun rancore verso Laura Pausini, emblema della storia recente del Festival di Sanremo, nonché cantante italiana più popolare al mondo. Allo stesso tempo è indiscutibile l'abuso che il Festival di Sanremo ha fatto di lei in questi ultimi anni, depauperando la dicitura stessa di super ospite, che per definizione dovrebbe essere quel nome che fa saltare dalla sedia. Accade con Cesare Cremonini, quest'anno per la prima volta al Festival, succede per i Maneskin che tornano a un anno di distanza da quella vittoria che li ha proiettati verso un successo mondiale. Logica di eccezionalità che ormai per l'accoppiata Pausini-Sanremo non funziona più per ovvie ragioni.
I super ospiti tornino in gara a Sanremo
Inoltre va sottolineato che il Festival di Sanremo è cambiato molto negli ultimi anni e il cast di questa edizione testimonia come certi artisti di grande calibro non abbiano più il timore di una volta a rimettersi in gioco con quella gara che per anni invece è stata uno spauracchio da evitare per artisti già affermati. Sanremo sì, ma solo per essere celebrati, non per competere e rischiare. Le ospitate non sono un peccato, ma la suggestione vera è quella di vedere artiste del calibro di Laura Pausini tornare a rimettersi in gioco con il Festival di Sanremo, sporcarsi le mani come un tempo, al pari di quello che quest'anno hanno deciso di fare colleghe e colleghi come Elisa, Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Emma Marrone. I tempi sono maturi.