La Rai non vuole rendere noti i dati sul televoto di Sanremo, lo rivela il Codacons
Le anomalie sul televoto in azione al Festival di Sanremo resteranno tali. Dopo le rivelazioni di Striscia la Notizia, il Codacons ha fatto sapere che nonostante l'esposto presentato all'Autorità per le comunicazioni per chiedere chiarezza, la Rai ha negato "categoricamente" di fornire i dati relativi ai televoti dei telespettatori. La motivazione è certamente discutibile: "Il Festival di Sanremo è un programma avente finalità di spettacolo televisivo canoro".
La nota del Codacons
"La Rai ha risposto all’istanza d’accesso presentata dal Codacons, negando categoricamente di fornire all’associazione i dati relativi ai televoti dei telespettatori pervenuti durante la kermesse canora dello scorso febbraio". Ecco come comincia la nota dell'ufficio stampa dell'associazione consumatori che così prosegue:
All’indomani dell’ultima puntata del Festival, caratterizzata da alcuni disservizi e problemi tecnici che avevano interessato il sistema del televoto, il Codacons presentava formale istanza d’accesso alla Rai chiedendo tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio; i voti validi raccolti attraverso il televoto; quelli invalidati e la relativa motivazione; i dati circa eventuali voti espressi dal pubblico da casa e non raccolti dal sistema a causa dei disservizi tecnici.
La risposta della Rai
L'associazione a tutela dei consumatori prosegue: "La Rai ritiene che il Festival di Sanremo è un programma avente finalità di spettacolo televisivo canoro e conseguentemente tutte le attività relative alle giurie e votazioni devono intendersi riferite alla disciplina interna delle regole competitive, improntata alla liceità della gara canore ma avulse da ogni finalità di interesse pubblico". Il presidente del Codacons Carlo Rienzi:
Per la Rai, dunque, la spesa sostenuta dai telespettatori per televotare i cantanti in gara a Sanremo non è questione di pubblico interesse, e i dati sul televoto devono essere coperti da segreto. Una posizione francamente incomprensibile, che ci porta ora – anche a seguito dei recenti servizi sul caso trasmessi da ‘Striscia la Notizia' – a presentare ricorso contro il rifiuto della rete presso la Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del consiglio, affinché ordini all’azienda di garantire trasparenza agli utenti e mostrare i dati richiesti.