La Rai lotta per tenersi Sanremo, presentato il ricorso: “Nessun altro può organizzare il Festival”
Sanremo 2025 è alle porte, ma in queste settimane si guarda al Festival in senso più ampio, dato che nelle scorse ore la Rai ha presentato un ricorso contro la sentenza del TAR della Liguria che a dicembre dell’anno scorso aveva stabilito che il comune di Sanremo non avrebbe più potuto affidare direttamente alla Rai l’organizzazione di Sanremo. In parole povere, la sentenza del TAR renderebbe necessaria una gara alla quale dovrebbero poter partecipare anche altri network, oltre alla stessa Rai.
La decisione del ricorso Rai
Nelle scorse ore è arrivato però l'annuncio del ricorso Rai, per la verità ampiamente atteso, in base al quale l'azienda rivendica la titolarità del format Sanremo così come lo conosciamo. In una nota si legge infatti che la Rai informa di aver proposto appello avverso la sentenza del Tar Liguria avendo interesse a far accertare la piena legittimità delle delibere con le quali il Comune di Sanremo le aveva concesso in uso esclusivo il marchio “Festival della Canzone Italiana”, fermo restando che – come riconosciuto dalla stessa sentenza appellata – nessuno al di fuori di Rai è titolato a organizzare il Festival nella sua versione attuale i cui diritti spettano a quest’ultima in via esclusiva”.
Cos'era successo a fine 2024
Per capire cosa sia successo nelle ultime puntate e come si sia arrivati a questo punto, bisogna partire dalla scadenza nel 2023 della concessione del Comune di Sanremo alla Rai per l'organizzazione del Festival di Sanremo nel 2024 e 2025. La JE (Just Entertainment), società di spettacolo aveva presentato ricorso contro l'affidamento diretto da parte del comune alla Rai anche per le edizioni 2024 e 2025, essendosi proposta per la concessione del marchio "Festival della Canzone Italiana", registrato nel 2000 dal Comune di Sanremo. Il Tar ha sostanzialmente accolto il ricorso, decidendo di non intervenire sull'edizione del 2025 perché già in corso l'organizzazione, ma respingendo la difesa della Rai, che si impernia sulla inscindibilità del legame tra il marchio, appunto, e il format con le precise caratteristiche di durata, periodo di messa in onda, meccanismo delle serate. Il legame tra Rai e Sanremo, d'altronde, è storico, un sostanziale dato di fatto perché l'evento è sempre stato trasmesso sulle reti del servizio pubblico. Fino al 1991 la Rai si occupava unicamente della diffusione, esercitando solo diritti di riserva sul soggetto terzo che organizzava. Dall'anno successivo il Comune affida alla Rai non solo la trasmissione, ma anche l'organizzazione, rinnovando la concessione con cadenza triennale.