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La madre di Blanco: “Era concordato, denunciarlo significa distruggerlo psicologicamente”

Paola Lazzari, madre di Blanco, difende il figlio dopo la decisione della Procura di Imperia di aprire un fascicolo a carico del cantante per danneggiamento in seguito ai fatti avvenuti a Sanremo.
A cura di Stefania Rocco
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La madre di Blanco difende il figlio dopo la notizia dell'indagine aperta dalla Procura a carico del cantante in seguito alla sua performance sul palco del Festival di Sanremo 2023. Raggiunta telefonicamente durante l'ultima puntata de La vita in diretta, Paola Lazzari ha spezzato una lancia a favore del figlio, dichiarando che il fatto di essere indagato lo avrebbe fortemente provato.

Parla Paola Lazzari, madre di Blanco

"Trovo fuori luogo questa cosa. Ci sono problemi più importanti da affrotnare ma non voglio dire altro in questo momento", ha fatto sapere Paola Lazzari a proposito della decisione della Procura di Imperia di aprire un'indagine a carico del cantante per danneggiamento, "É sempre un ragazzo di 20 anni che, come tutti, ha le sue pecche ma arrivare a questo vuol dire distruggere una persona psicologicsamente. Siamo arrivati all'estremo. Come può prenderla un ragazzo che si sente accusato di una cosa del genere? Non era nelle sue intenzioni, come ha già spiegato quando si è scusato, offendere nessuno. Il discorso era concordato, attaccarsi a queste cose è pesante. Rispetto alla denuncia, non abbiamo ricevuto niente. Che la performance di mio figlio non sia piaciuta è un altro paio di maniche. Non è riuscita, non è riuscito a fare quello che doveva fare".

Che cosa rischia Blanco dopo la performance a Sanremo

Blanco era stato fischiato dal pubblico del teatro Ariston per avere preso a calci le rose sul palco e distrutto la scenografia dopo avere interrotto la sua canzone a causa di un problema di audio. La procura di Imperia avrebbe aperto un fascicolo a carico del giovane artista per danneggiamento, reato che prevede dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione. Pena che, secondo quanto previsto dal Codice Penale, sale a un periodo compreso tra 3 e 5 anni di reclusione se il reato avviene "in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico".

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