La Kalush Orchestra mette all’asta il cappello del frontman e il trofeo dell’Eurovision 2022
La Kalush Orchestra non ha mai spesso di pensare alla sua Ucraina. La band vincitrice dell'Eurovision Song Contest ha deciso di aiutare il suo paese mettendo all'asta il trofeo della vittoria e anche l'iconico cappellino rosa indossato dal frontman, Oleh Psjuk, durante le esibizioni. Il ricavato sarà devoluto all'esercito ucraino impegnato nella guerra contro la Russia. L'annuncio con un video pubblicato su Instagram.
La decisione della Kalush Orchestra
Il frontman della Kalush Orchestra, in un video pubblicato su Instagram, ha annunciato la decisione di voler mettere all'asta il cappellino rosa indossato durante tutte le esibizioni all'Eurovision 2022 e diventato ormai un simbolo di riconoscimento. "Stiamo facendo del nostro meglio per aiutare l'Ucraina. Vogliamo vendere questo cappello e tutto il ricavato sarà devoluto alle forze armate ucraine", ha raccontato Psjuk sui social, spiegando che i soldi raccolti andranno all'associazione benefica Serhiy Prytula Charity Foundation, che sostiene l'esercito ucraino.
Per la prima volta nella storia dell'Eurovision, inoltre, i vincitori hanno deciso di mettere all'asta anche il trofeo della vittoria, che hanno alzato con orgoglio a Torino durante la finale del 14 maggio. Si aggiudicherà il microfono di vetro chi donerà la somma più grande, nella moneta tradizionale o anche in cryptovalute.
Il ricavato del brano Stefania andrà in beneficenza
Dopo la vittoria all'Eurovision con Stefania, un brano inizialmente dedicato alla madre del cantante e poi diventato un vero e proprio inno alla pace, la Sony ha annunciato che devolverà tutti i proventi netti della canzone a un'associazione umanitaria scelta dalla band. La vittoria dell'Ucraina ha lanciato un importante segnale politico e di solidarietà, visto il difficile momento che il paese sta attraversando. Appena rientrati in patria, come già avevano annunciato, la Kalush Orchestra ha intonato il brano per il servizio della guardia di frontiera ucraina. Lo stesso paese si augura di poter ospitare l'anno prossimo il Festival, un evento che, se sarà possibile festeggiare a Mariupol, segnerebbe una nuova rinascita.