Il testo e il significato di Duemilaminuti, la canzone di Mara Sattei a Sanremo 2023
Mara Sattei esordisce al Festival di Sanremo 2023 con la canzone "Duemilaminuti", un brano prodotto dal fratello thasup, aka Davide Mattei, ed Enrico Braun, ma soprattutto che vede il lavoro autoriale di Damiano David, frontman dei Maneskin. Si tratta dell'esordio sul palco dell'Ariston per la cantante, di cui il vero nome è Sara Mattei, che negli ultimi quattro anni è diventata uno dei visi più riconosciuti del new-pop italiano. Dalle prime pubblicazioni con il fratello thasup in "Nuove registrazioni" a "Spigoli" con Carl Brave, passando per il remix di "Dilemme" con Lous and the Yazuka fino alla pubblicazione della hit estiva con Tananai e Fedez "La dolce vita". Qui il testo e il significato di "Duemilaminuti", posizionata dodicesima nella classifica generale provvisoria della seconda serata del festival di Sanremo 2023.
Il testo di Duemilaminuti
Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Dovesse rimanermi niente
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
O l’aria nel mare blu intenso
Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Il significato di Duemilaminuti
Mara Sattei esordisce al Festival di Sanremo 2023 con il brano "Duemilaminuti", scritto per lei da Damiano David, frontman dei Maneskin, con la produzione del fratello thasup ed Enrico Braun. La canzone racconta tutti i lati tossici di una relazione che ha lasciato una cicatrice dolorosa sul corpo e nella mente della cantante romana. Nella prima strofa, Mara Sattei descrive l'ostinazione nella ricerca di un punto di congiunzione tra sé stessa e questa persona che ha fatto parte del passato, a tal punto da non sentire il dolore. Solo nella parte centrale della canzone, l'autrice descrive il rapporto tossico creatosi tra i due protagonisti, quando canta: "Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi, ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me. E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole e poi dammi duemila minuti anzi duemila ore, tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce".