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Festival di Sanremo 2025

Rkomi, il ritmo delle cose: il testo e il significato della canzone a Sanremo 2025

Il testo e il significato della canzone Il ritmo delle cose di Rkomi, in gara al Festival di Sanremo 2025. Il brano racconta del rapporto dell’uomo con la tecnologia. Seconda partecipazione alla kermesse per il cantante classe 1994 che nel 2022 aveva gareggiato con Insuperabile.
A cura di Vincenzo Nasto
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Rkomi, Sanremo 2025
Rkomi, Sanremo 2025
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A tre anni dall'esordio sul palco sanremese nel 2022, Rkomi, nome d'arte di Mirko Manuele Martorana, torna in gara tra i big di questa 75esima edizione del Festival di Sanremo 2025 con la canzone Il ritmo delle cose. La canzone esplora il rapporto tra l'uomo e la tecnologia: "Racconta il caos delle relazioni  – racconta il cantante ligure classe 1994 – e nel ritornello provo a dipingere questo momento storico".

Nelle classifiche provvisorie delle prime tre serate, il brano di Rkomi non è rientrato tra le prime 5 posizioni, così come non è riuscito a posizionarsi nella top 10 della classifica delle serate cover, durante la quale Rkomi si è esibito con Francesca Michielin con il brano La nuova stella di Brodway.

Nel 2022 ha esordito all'Ariston con il brano Insuperabile che gli valse solo il 17° posto finale nella competizione. Ha lavorato al brano anche Shablo, concorrente del Festival con Guè, Tormento e Joshua, insieme a Jacopo Ettorre, Francesco Catitti, Luca Faraone e Matteo Pierotti. Qui il testo e il significato de Il ritmo delle cose.

Il testo de Il ritmo delle cose di Rkomi

Alcuni passaggi del testo integrale de Il ritmo delle cose di Rkomi. Qui il testo integrale su Sorrisi e Canzoni.

Il ritmo delle cose
Il ritmo che ci muove
Ci corre nella gola
Ci spezza le parole

Il significato de Il ritmo delle cose in gara a Sanremo

Rkomi è tra i protagonisti sul palco del Festival di Sanremo 2025: per la seconda apparizione al festival, l'autore ligure si esibisce con Il ritmo delle cose in gara. Una canzone a cui hanno lavorato Shablo insieme a Jacopo Ettorre, Francesco Catitti, Luca Faraone e Matteo Pierotti. Nel brano si sottolinea la distanza tra l'uomo e la tecnologia, e come il progresso stia rendendo sempre più isolato l'essere umano. Nell'intervista disponibile su Rai Play, Rkomi racconta così il brano: "Il testo è nato in modo giocoso. I primi versi li avevo scritti per un brano più vivace che però non mi sembrava adatto al disco a cui sto lavorando. Allora ho ripreso l’attacco e mi sono lasciato andare a un flusso di coscienza alla mia vecchia maniera, buttando giù pensieri e immagini. Racconta il caos delle relazioni e nel ritornello provo a dipingere questo momento storico e l’attaccamento all’isolamento dettato dal digitale".

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