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Il Sanremo di Carlo Conti è un trionfo di ascolti, ora deve sconfiggere la nostalgia di Amadeus

Dopo essersi assicurato ascolti altissimi e fuori da ogni pronostico, Carlo Conti è chiamato a compiere un’operazione che scaldi i cuori ancora scossi dalla perdita di un’abitudine consolidata. Lasciare una sua impronta su Sanremo è la sfida delle ultime tre serate di questo Festival.
A cura di Andrea Parrella
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In una seconda serata di Sanremo 2025 condotta a velocità da crociera, Carlo Conti conferma l'andamento del debutto e certifica che il suo Sanremo non dovrà temere il precedente mostruoso. Gli ascolti crescono e sono più alti el 2024 anche per la seconda serata, in Rai stappano champagne e il conduttore, subentrato ad Amadeus dopo un quinquennio d'oro, potrà essere ancora più tranquillo di quanto non lo fosse già ieri, dopo i risultati più alti rispetto al debutto dell'anno precedente.

Se la matematica certifica in maniera fredda e indiscutibile il trionfo del nuovo Sanremo di Conti, c'è un'impresa che va portata a compimento: sconfiggere la nostalgia di Amadeus. Il sentimento serpeggiava sin dalla vigilia di questo Sanremo 2025, preceduto da un vento di polemiche e scetticismo verso il nuovo assetto politico della Rai, totalmente riversato sul suo uomo simbolo, quel Carlo Conti incaricato di trainare Sanremo verso una nuova era, conferma però l'inerzia. Unitamente all'impronta di Amadeus e al suo quinquennio anomalo, se non altro perché di mezzo c'è stata una pandemia, il trend "Amadeus ci manchi" aveva preso piede con facilità, trovando terreno fertile nelle prime due serate di Sanremo 2025, dove il gioco del paragone tra l'impostazione da metronomo di Conti e quella delle serate interminabili di Amadeus è stato leit motiv di questo inizio di Festival.

Conti, pur consapevole della tendenza, non si è lasciato scoraggiare e ha sempre evitato abilmente ogni tipo di paragone con il suo predecessore, sia in salute che in malattia, visto che dopo gli ascolti più che positivi del debutto ha preferito non spingere sul piede dell'acceleratore per sottolineare il suo successo. Dopo aver raggiunto il primo obiettivo fissato per questa edizione, ovvero contenere la potenziale emorragia di consenso post addio di Amadeus, il direttore artistico dell'attuale Festival e di quello che verrà è chiamato a dare una connotazione più marcata al suo Sanremo per scaldare i cuori, ancora un po' scossi dal trauma della perdita di un'abitudine che sembrava consolidata. Che si sa, in Tv i cuori possono contare più degli ascolti.

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"L'avvenire è dei curiosi di professione", recitava la frase di un vecchio film che provo a ricordare ogni giorno. Scrivo di intrattenimento e televisione dal 2012, coltivando la speranza di riuscire a raccontare ciò che vediamo attraverso uno schermo, di qualunque dimensione sia. Renzo Arbore è il mio profeta.
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