Il ragazzo e l’airone vince agli Oscar, Miyazaki: “Sono giapponese, non mostro gioia nel mio volto”
Il ragazzo e l'airone, ultimo film del maestro Hayao Miyazaki, ha trionfato come da pronostico agli Oscar vincendo il premio come miglior film d'animazione. Dallo Studio Ghibli arrivano le parole del maestro che fanno riflettere: "Poichè sono giapponese, non posso mostrare la felicità sul mio volto".
Le parole di Hayao Miyazaki
Con il film "Il ragazzo e l'airone", Hayao Miyazaki lascia a 83 anni un film straordinario che può legittimamente essere considerato come suo testamento artistico. Dallo Studio Ghibli sono arrivate le reazioni del regista. Toshio Suzuki, produttore dello studio, parlando alla rete statale nipponica NHK ha spiegato: "Penso che si tratti solo di fortuna, ma siamo felici dal profondo del cuore". E proprio Suzuki ha riportato le parole di Miyazaki che, stando a quanto riferito, avrebbe assistito alla notte degli Oscar nel suo ufficio: "Poiché sono giapponese", ha detto Hayao Miyazaki, "non posso mostrare la felicità sul mio volto". Il ragazzo e l'airone racconta la storia di Mahito Maki, un bambino che grazie alla guida di un airone parlante, scopre un mondo fantastico all'interno di una casa posta su una torre abbandonata.
Secondo Oscar per Miyazaki, 21 anni dopo La città incantata
Hayao Miyazaki vince il secondo Oscar (il terzo se consideriamo anche quello onorario conferitogli nel 2014) a ventuno anni di distanza dal film La città incantata. Una grandissima carriera lungo cinquant'anni e tanti successi che lo hanno portato a diventare l'assoluto esponente dell'animazione giapponese nel mondo. Tra i suoi lavori principali, oltre ai già citati e premiati Il ragazzo e l'airone e La città incantata, ritroviamo anche Principessa Mononoke (maggior incasso nella storia del Giappone), Il castello errante di Howl, Ponyo sulla scogliera e Nausicaä della Valle del vento.