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Festival di Sanremo 2023

I Pooh a Sanremo 2023: il ritorno sul palco con Riccardo Fogli e il tributo a Stefano D’Orazio

I Pooh si sono sciolti nel 2016 dopo 50 anni di carriera. Il gruppo musicale, formatosi nel 1966, è stato fondamentale per la storia della musica italiana e sarà ospite della prima serata di Sanremo 2023.
A cura di Cristina Somma
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Pooh (Facebook @Pooh)
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Come ospiti durante la prima serata di Sanremo 2023 ci sono i Pooh, lo storico gruppo italiano formatosi nel 1966 e scioltosi dopo 50 anni, nel dicembre del 2016. Ha cambiato diverse formazioni, ma quella storica, durata dal 1973 al 2009, era composta da Roby Facchinetti alla tastiera, Dodi Battaglia alla chitarra, Red Canzian al basso, Stefano D'Orazio, morto di covid nel 2020, alla batteria e Riccardo Fogli (voce, chitarra e basso) che ha lasciato il gruppo nel 1973 per intraprendere una carriera da solista. Quest'ultimo però, insieme con D'Orazio, ha partecipato alla tournée conclusiva organizzata in occasione dello scioglimento del gruppo nel 2016, dopo 50 anni di carriera.

I membri della formazione originale dei Pooh

In principio si chiamavano Jaguar, poi l'omonimia con un gruppo che li ha minacciati di procedere legalmente li ha costretti a cambiare nome e diventare i Pooh nel 1966, dopo aver firmato un contratto con la casa discografica Vedette. La proposta, poi accettata, del nuovo nome è arrivata da Aliki Andris, segretaria del loro produttore, che ha pensato di ispirarsi a Winnie The Pooh, l'orsacchiotto della Disney di cui la figlia era grande fan.

Originariamente, nel 1962,  i Jaguar erano composti solo da due membri, nonché fondatori del gruppo, Valerio Negrini come voce solista e batterista e Mauro Bertoli, chitarrista e cantante. Nascono a Bologna e nel 1964 chiamano nella band il cantante Vittorio Costa, il bassista Giancarlo Cantelli e il tastierista e chitarrista Bruno Batraco.

©LaPresse Archivio storico Spettacolo Anni 90 Roby Facchinetti Nella foto: il gruppo dei Pooh formato da Roby Facchinetti, Red Canzian, Stefano d'Orazio e Dodi Battaglia
(©LaPresse) In foto: i Pooh formati da R. Facchinetti, R. Canzian, S. D'Orazio, D. Battaglia

In quello stesso anno la formazione cambia diverse volte, Vittorio Costa lascia la band per proseguire gli studi di medicina, ma non solo. Abbandona il gruppo anche Cantelli e al suo posto, come bassista, fa ingresso Gilberto Faggioli. Contemporaneamente entrano nel gruppo Bob Gillot alle tastiere e Mario Goretti alla chitarra ritmica.

Il primo viene sostituito sempre in quell'anno da Roby Facchinetti e durante quell'estate entra a far parte del gruppo anche Riccardo Fogli che sostituisce Faggioli, licenziato dagli altri componenti. Goretti invece non è stato solo secondo chitarrista, ma anche cantante, bassista, armonicista e fisarmonicista, oltre che curatore dei cori negli album "Per quelli come noi" e "Contrasto".

Un anno dopo, il fondatore del gruppo Mauro Bertoli si sposa con una giovane ballerina e decide di abbandonare la carriera musicale. Da quel momento in poi la formazione si stabilizza in un quartetto.

Il primo successo dei Pooh con Piccola Katy

Piccola Katy è il primo singolo dei Pooh a scalare le classifiche. Esce nel 1968, è il lato B del loro quinto vinile, un 45 giri intitolato "In silenzio". La canzone sale nella hit parade fino alla quindicesima posizione e porta il quartetto in una tournée che tocca le maggiori città italiane.

Dopo il tour estivo la formazione cambia ancora, Goretti lascia il gruppo nonostante la sua partecipazione alla registrazione del brano che li ha resi celebri. Nonostante il successo raggiunto, il musicista è stanco dei continui spostamenti in giro per l'Italia e torna stabilmente a Bologna dove apre un'azienda di amplificatori.

Al suo posto nei Pooh entra il diciassettenne Dodi Battaglia, notato dal cantante Enrico Marescotti e approvato da tutti i membri della band. Battaglia era già membro de I Meteors, il complesso musicale di Gianni Morandi.

Valerio Negrini lascia i Pooh e subentra Stefano D'Orazio

Rimane legato ai Pooh come paroliere, Valerio Negrini abbandona il gruppo nel 1971 e lascia il posto alla batteria a Stefano D'Orazio che resterà nella band fino al 2009.

La formazione composta da Roby Facchinetti alla tastiera, Dodi Battaglia alla chitarra, Red Canzian al basso e Stefano D'Orazio alla batteria resta stabile finché nel 2009 quest'ultimo non decide di lasciare il gruppo dopo 38 anni di collaborazione.

Tornerà nel gruppo nel 2015 con Riccardo Fogli per una reunion che prevede sette concerti: due allo stadio San Siro di Milano, uno all'Olimpico di Roma, uno al San Filippo di Messina e tre allArena di Verona. Poi annunciano un triplo album e un dvd live tratto dai concerti di Milano e il tour nei palasport e nei poli fieristici.

©lapresse archivio storico spettacolo musica anni '90 Stefano D'Orazio nella foto: Stefano D'Orazio, uno dei componenti dei Pooh
(©lapresse archivio storico) In foto: Stefano D'Orazio alla batteria

Noi due nel mondo e nell'anima arriva in cima alle classifiche

Gli anni '70 sono un decennio d'oro per i Pooh che sfornano un successo dopo l'altro. Nel 1972 esce il singolo Noi due nel mondo e nell'anima che, insieme con Cosa si può dire di te, si afferma come successo mondiale. Il primo è inciso su un 45 giri che ha sul retro Nascerò con te, mentre il secondo sul retro ha Quando una lei va via.

Il successo di Noi due nel mondo e nell'anima suscita un'indecisione nelle scelte della casa discografica che non sa su quale dei due singoli puntare: Noi due nel mondo e nell'anima, interpretata da Battaglia o Nascerò con te, cantata da Fogli, già insofferente per le precedenti scelte dei produttori. Così, per non creare ulteriori malcontenti, la casa discografica decide di pubblicare il 45 giri come un doppio Lato A, che ha come copertina un fondo bianco con in sovrimpressione solo il nome del gruppo in primo piano e la foto di tutti e quattro i componenti della band.

A Nascerò con te viene riservato il ruolo di brano da inserire nei juke-box, mentre Noi due nel mondo e nell'anima diventa la canzone destinata alla promozione radiofonica. In quegli anni arriva il sintetizzatore Minimoog da Londra, uno dei primi sul mercato, che appare fugacemente proprio in questo brano.

Il singolo è inserito nell'album Alessandra, il quinto dei Pooh e l'ultimo in cui collabora Fogli che nel 1972 sceglie di lasciare il gruppo. Questo disco lascia emergere per la prima volta Battaglia come autore delle musiche e una maggiore presenza della voce di Facchinetti, fino a quel momento appannaggio di Battaglia e Fogli.

Riccardo Fogli abbandona i Pooh e inizia una carriera da solista

Dopo il successo di Noi due nel mondo e nell'anima, nel 1972, decide di abbandonare il gruppo anche Riccardo Fogli per intraprendere una carriera da solista. Secondo Fogli il produttore tende a preferire la voce di Battaglia a scapito della sua.

R. Fogli e R. Facchinetti al festival di Sanremo nel Febbraio del 2018 (Photo by Daniele Venturelli/Getty Images)
Fogli e Facchinetti al festival di Sanremo nel 2018 (Photo by Daniele Venturelli/Getty Images)

Il gruppo è sull'orlo del precipizio, sembra che stia per sciogliersi, ma all'inizio del 1973 riescono a trovare un nuovo membro: il bassista Red Canzian, già chitarrista degli Osage Tribe, gruppo fondato da Battiato, poi collaboratore dei Capiscum Red che avevano all'attivo due singoli e due album. Viene scelto dopo numerose selezioni che hanno avuto luogo nella lavanderia di un albergo a Roncoilaccio, sull'Appennino tosco-emiliano.

La musica dei Pooh negli anni '80

Nei primi anni '80 i Pooh provano a emergere anche all'estero con la pubblicazione di un album intitolato Hurricane in cui sono presenti i più importanti brani della band dal 1978 al 1980, riarrangiati in inglese. Il disco non riesce a scalare le classifiche americane e inglesi e viene fatto uscire in Italia, dove diventa disco d'oro. Nello stesso anno, nel 1989, esce il disco Stop che apre una nuova decade della band con il vinile Canterò per te/Stagione di vento.

Un anno dopo esce un'altra raccolta, chiamata "Pooh 1978-1981", composta da 12 brani e nel settembre dello stesso anno esce in Italia "Buona fortuna" che contiene anche Chi fermerà la musica, diventato poi un loro grande successo. Contestualmente partono per un tour autunnale che viene registrato e venduto come primo disco live, uscito nel 1982 e intitolato Palasport. Si tratta di un doppio vinile che ripercorre i primi 15 anni di carriera della band con l'aggiunta di Canzone per l'inverno e Siamo tutti come noi, due inediti creati per la tournée e suonati durante i live.

Così, dopo il grande successo riscontrato negli anni, seguendo anche la moda delle band di quel tempo, i Pooh vanno all'estero a registrare diversi dischi. Prima tappa Montserrat, ai Caraibi, dove incidono "Tropico del nord" uscito nel 1983. Quest'ultimo è il primo LP italiano a essere venduto anche su Cd, ma con l'aggiunta del brano Colazione a New York. Viene pubblicata per la prima volta in un disco dei Pooh una canzone eseguita esclusivamente a cappella e i video delle tracce vengono inseriti in uno speciale pubblicato su Vhs.

©LaPresse Archivio storico Spettacolo Anni 80 Roby Facchinetti Nella foto: i Pooh: Roby Facchinetti, Red Canzian, Stefano d'Orazio e Dodi Battaglia durante una lezione di ecologia e musica.
(©LaPresse) In foto: i Pooh durante una lezione di ecologia e musica.

Proseguono così le esperienze all'estero e nel 1984 la band vola alle Hawaii, a Maui, per registrare l'album "Aloha" negli studi di George Benson dove vengono prodotte le otto tracce che compongono la release. Il disco si caratterizza per l'imponente presenza del sintetizzatore Fairlight e per l'alternanza delle tematiche dei brani. D'Orazio introduce nei live una batteria elettronica al posto di quella tradizionale e nelle esibizioni sono presenti per la prima volta suoni sintetizzati, ma non è l'unico cambiamento che ha caratterizzato il loro ritorno dalle Hawaii. Arrivati in Italia i Pooh hanno pubblicato uno speciale composto dai vedoclip delle canzoni registrate sull'isola alternati ai commenti e agli aneddoti raccontati dagli artisti stessi. Il filmato dura oltre un'ora e, oltre a essere stato diffuso nel 2003 come primo dvd ufficiale della band, è andato in onda in prima serata Rai.

Il gruppo ancora non si ferma e nel 1985 vola in Giappone dove crea un album intitolato "Asia non Asia" in cui risuonano prepotenti chitarre sintetiche e tastiere. Nel disco c'è il primo brano interpretato esclusivamente da Stefano D'Orazio,  si chiama Se c'è un posto nel tuo cuore e diventa la sigla di chiusura del programma "Il processo del lunedì".

Nel 1986 il gruppo festeggia il suo primo ventennio e pubblica il vinile "Giorni infiniti" in cui si rievocano le origini con un mix di acustica e nuove tecnologie. Nello stesso anno vengono immortalati al museo delle cere di Roma e nominati Cavalieri dal Presidente della repubblica. Nuovo anno, nuovo disco. Nel 1987 esce "Il colore dei pensieri" con l'ecologista Acqua dalla luna, mentre nel 1988 esce il disco "Oasi" che vede l'inizio della loro collaborazione con il WWF. In queste produzioni emerge l'impegno sociale e politico della band. Nei testi comincia a essere imponente l'ambientalismo e il tema della distruzione del pianeta.

Gli anni '90: i Pooh vincono il primo e unico Sanremo con Uomini Soli

Gli anni '90 si aprono per i Pooh con un grande traguardo, un enorme successo, dettato dalla loro prima e unica partecipazione al Festival di Sanremo con il brano vincitore Uomini soli, cantato anche con Dee Dee Bridgewater, che incide la versione in inglese del singolo, chiamata Angel of the Night. Dopo la prima esibizione all'Ariston, Battaglia racconta che un ventennio prima la band aveva già tentato di partecipare alla kermesse, ma senza successo. Poco dopo il Festival esce l'album Uomini Soli, omonimo alla canzone portata a Sanremo, che contiene brani diventati poi famosi come L'altra donna, Giulia si sposa e Tu vivrai in collaborazione con Eros Ramazzotti, Umberto Tozzi, Raf ed Enrico Ruggeri.

In questi brani emergono le loro capacità da solisti. Il primo infatti è stato scritto e cantato da Dodi Battaglia, il secondo invece è stato scritto da Roby Facchinetti e Valerio Negrini e cantato da Stefano D'Orazio. Negli anni precedenti a Sanremo, contemporaneamente ai dischi pubblicati come gruppo, i singoli membri hanno lavorato anche a progetti solisti.

Durante le registrazioni del disco Tropico del nord che hanno avuto luogo ai Caraibi nel 1983 infatti Facchinetti ha composto gran parte dei brani che poi sono stati pubblicati nel suo primo disco da solista, chiamato Roby Facchinetti, uscito nel 1984. Il disco è stato inciso con alcuni musicisti inglesi e con l'orchestra sinfonica di Monaco. Il secondo progetto solista invece è intitolato "Fai col cuore", è uscito nel 1993 ed è stato registrato anch'esso con un'orchestra sinfonica.

Dopo Facchinetti, anche Battaglia segue con un album solista uscito nella primavera del 1985, si intitola "Più in alto che c'è" ed è dedicato ai figli Serena, Sara e Daniele. Al disco collabora anche Vasco Rossi come autore del testo della title track dell'album.

Un anno dopo esce anche il disco da solista di Red Canzian che si intitola "Io e Red" ed è stato realizzato in collaborazione con altri grandi artisti italiani. Primo di tre dischi da solista, gli altri due sono usciti nel 2014 e nel 2018 e si intitolano "L'istinto e le stelle" e "Testimone del tempo".

I nuovi progetti musicali e la morte improvvisa di Valerio Negrini

Negli anni 2000 cambia ancora la formazione e a rotazione intervengono nella band diversi turnisti. I Pooh non si fermano, proseguono nell'affermarsi come band cult della musica italiana. Pubblicano per i 35 anni di carriera una raccolta intitolata "Best of the best" in cui inseriscono anche tre inediti. Poi lavorano alle musiche per un musical di Pinocchio che racchiudono in un disco omonimo. Si immergono anche in una colonna sonora sportiva e in occasione dei mondiali del 2006 incidono un inno per la nazionale italiana intitolato Cuore azzurro, il cui ricavato viene interamente devoluto in beneficenza.

©ravezzani/lapresse archivio storico spettacolo musica Sanremo febbraio 1990 Pooh nella foto: i Pooh, trionfatori a Sanremo, con Dee Dee Bridgewater
(©ravezzani/lapresse)  Sanremo 1990, Dee Dee Bridgewater con i Pooh, vincitori del festival

Nel 2009 Stefano D'Orazio abbandona il gruppo, per poi tornare solo nel 2015 quando viene organizzata la reunion con Riccardo Fogli. L'anno successivo all'abbandono però, nel 2010, il batterista scrive un musical, "Aladin", che vede la partecipazione dei Pooh come autori delle musiche. Il progetto era già cominciato prima che D'Orazio lasciasse il gruppo.

Il 3 gennaio 2013 muore d'infarto Valerio Negrini, mentre si trovava in vacanza nel Trentino. L'inaspettato tragico evento getta nello sconforto i Pooh e pone nuove incognite sul futuro del gruppo. Ai primi di luglio la band torna a esibirsi nei teatri all'aperto e nelle arene estive con la tournée di Opera seconda in tour.

La reunion dei Pooh prima dello scioglimento del gruppo

Nel 2015 i Pooh tornano insieme e annunciano l'operazione ‘reunion' che prevede il ritorno del batterista Stefano D'Orazio e la voce di Riccardo Fogli. In quella circostanza rivisitano a cinque voci le hit storiche come PensieroNoi due nel mondo e nell'anima, Chi fermerà la musica, Piccola Katy e Pierre, oltre agli inediti Tante storie fa, Le cose che vorrei, Ancora una canzone e Traguardi, tutti inclusi in un album uscito nel settembre di quello stesso anno.

Tre mesi dopo, il 30 dicembre del 2016, la band annuncia la fine della sua carriera musicale con un ultimo concerto in quintetto con i membri ormai storici:  D'Orazio, Canzian, Facchinetti, Fogli e Battaglia. L'esibizione tenutasi all'Unipol Arena di Casalecchio di Renoè stata trasmessa in diretta nei cinema italiani e su RTL 102.5.

(Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse) 09 Novembre 2020 Roma (Italia) Cronaca : Funerali di Stefano D’Orazio il batterista dei Pooh Nella Foto : Roby Facchinetti, Riccardo Fogli, Dody Battaglia
(Ph Cecilia Fabiano/LaPresse) 2020, Roma. Funerali di D’Orazio. In foto: Facchinetti, Fogli, Battaglia

I Pooh non sono però spariti dalle scene. Nel 2017 sono tornati insieme sul palco dell'Arena di Verona per i Wind Music Awards, come preannunciato da Red Canzian che in un'intervista aveva dichiarato che "I Pooh continueranno a seguire la loro storia, la loro discografia e a proteggere il patrimonio socio-culturale che rappresentano, ma non faranno più dischi o concerti insieme".

Il gruppo tre anni dopo è stato investito da un altro evento funesto. Nel 2020, in piena pandemia, è morto di covid il batterista Stefano D'Orazio dopo una settimana di ricovero in ospedale. Due settimane dopo la sua morte è stata messa in vendita la raccolta "Le canzoni della nostra storia", un cofanetto composto da 4 CD per un totale di 72 brani, incluso l'inedito Meno male, prima versione di Tanta voglia di lei incisa nel 1971 e mai pubblicata prima.

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