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I Kalush Orchestra rientrano in Ucraina dopo l’Eurovision e cantano per le guardie di frontiera

I Kalush Orchestra ieri pomeriggio sono rientrati in Ucraina dopo la vittoria all’Eurovision 2022: accolti da alcuni fan hanno cantato con loro Stefania, poi l’esibizione per il servizio della Guardia di frontiera ucraina.
A cura di Gaia Martino
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Ph credits Twitter
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Gli artisti della band ucraina Kalush Orchestra sono arrivati in Ucraina ieri pomeriggio e sono stati accolti dal calore dei fan che hanno intonato il brano vincitore dell'Eurovision Song Contest 2022, Stefania, ormai un successo in tutto il mondo. Il paese colpito dalla guerra ha trovato nella canzone della band un inno alla pace: era nata come dedica alla madre del cantante, Oleh Psyuk, ma visto il conflitto contro la Russia ha adottato un'altra lettura. Dopo il video del soldato che sotto le bombe intona i versi del brano, è diventato virale anche l'arrivo del gruppo in Ucraina.

Il rientro dei Kalush Orchestra in Ucraina

I Kalush Orchestra hanno lasciato Torino dopo il trionfo al Pala Alpitour all'Eurovision Song Contest 2022 e sono rientrati nel loro paese, in Ucraina. Avevano già annunciato che dopo il Festival sarebbero tornati per difendere e combattere contro la guerra: ad accoglierli un gruppo di fan ucraini che hanno intonato la canzone Stefania, l'inno alla pace presentato sul palco della gara e che gli ha permesso di vincere. La band ucraina si è poi esibita per i membri del Servizio della Guardia di frontiera ucraina. Il video è diventato virale su Twitter.

Il ricavato della canzone Stefania andrà in beneficenza

Dopo la vittoria di Stefania, il brano dei Kalush Orchestra vincitori dell'Eurovision 2022, la Sony ha annunciato che devolverà tutti i proventi netti del brano ad un'associazione umanitaria scelta dalla band. La vittoria dell'Ucraina ha lanciato un importante segnale politico e di solidarietà, visto il difficile momento che sta affrontando il paese, attaccato dai russi. L'Ucraina colpita dalla guerra ora si augura di poter ospitare l'anno prossimo il Festival, un evento che – se sarà possibile festeggiare a Mariupol, come suggerito da Zelensky – segnerebbe una nuova rinascita.

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