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Eurovision Song Contest 2022

Hacker russi attaccano il sito dell’Eurovision 2022, interviene il vice direttore di Rai1

Hacker russi avrebbero tentato di attaccare il sito dell’Eurovision Song Contest 2022 si legge su Il Giornale, in particolare il sistema di voto: “Non abbiamo riscontrato criticità”, parla il vice direttore di Rai Uno Claudio Fasulo.
A cura di Gaia Martino
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Hacker russi avrebbero provato ad entrare anche nel sito ufficiale dell'Eurovision Song Contest per danneggiare il normale svolgimento del sito e del televoto del Festival organizzato a Torino. A rendere noto quanto è accaduto nelle ultime ore è Il Giornale. L'attacco hacker sarebbe partito due giorni fa e nel mirino, oltre l'Eurovision, sono finiti anche i siti della Difesa, del Senato della Repubblica, dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Aci. A rivendicare gli attacchi informatici, si legge, sarebbe stato il collettivo filorusso Killnet che su Telegram avrebbe pubblicato una serie di indirizzi che sarebbero stati violati, seguiti dall'indicazione "attacco all'Italia".

Hacker russi contro l'Eurovision 2022

Hacker russi avrebbero tentato di manomettere il televoto dell'Eurovision Song Contest 2022. Il Giornale fa sapere che il collettivo Killnet avrebbe cercato di bloccare il sito ufficiale del Festival ma – a quanto pare – con scarsi risultati. I server Eurovision hanno retto all'attacco e non si sono registrate interruzioni al servizio, come spiegato dal vice direttore di Rai Uno, Claudio Fasulo: "Non abbiamo riscontrato nessuna criticità su eurovision.tv. Tutto funziona regolarmente". Un canale gemello, si legge, invece sarebbe caduto in trappola: sarebbe stato indicato un intervento degli hacker che avrebbero fatto comparire la scritta "Non puoi votare online? Forse il nostro attacco ddos ​​è responsabile di tutto".

I 7 siti colpiti dall'attacco hacker

Lo scorso 11 maggio è partito un attacco informatico contro diversi siti italiani, tra cui quello del Senato e del Ministero della Difesa. Su Telegram il collettivo aveva pubblicato una serie di indirizzi presi di mira: nella lista, oltre a Senato e Difesa, anche l’Istituto superiore di Sanità – che secondo Il Giornale al momento sarebbe fuori uso – la Banca Compass, l’Aci e la società di servizi alle aziende Infomedix.

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