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Festival di Sanremo 2023

gIANMARIA a Sanremo 2023: “Mostro rappresenta ciò che ho lasciato indietro per la musica”

Dopo la vittoria di Sanremo Giovani con “La città che odi”, gIANMARIA arriva al Festival di Sanremo con “Mostro”. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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gIANMARIA 2023, foto di Comunicato Stampa
gIANMARIA 2023, foto di Comunicato Stampa
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Solo qualche mese fa, Gianmaria Volpato, il vero nome dell'artista vicentino gIANMARIA, vinceva la competizione Sanremo Giovani con "La città che odi": un brano che risale a qualche anno prima, subito dopo il secondo posto collezionato a X Factor, solo dietro i Baltimora. Adesso si presenta sul palco dell'Ariston, tra i Big, con "Mostro", titletrack anche del suo primo album ufficiale in uscita il 3 febbraio. L'intervista a gIANMARIA qui.

Come stai? Ti senti emozionato per questa avventura?

Emozionato, sì, è un bel passo per un emergente come me. Sanremo Giovani era una competizione tra emergenti, invece adesso abbiamo fatto un bel passo in avanti, gareggi contro autori che sono da 20-30 anni sul mercato discografico: aumentano le responsabilità.

Perché la scelta di puntare su La città che odi nella competizione Giovani e che emozioni ti ha trasmesso questo Sanremo Giovani?

La scelta è avvenuta in tre passaggi: me, il mio team e Amadeus che ha scelto due brani che gli abbiamo inviato. Lui si era preso “La città che odi” e “Mostro”, e noi eravamo completamente d’accordo con la sua scelta.

La vittoria ha proiettato il tuo nome tra i grandi attesi nella competizione Big: senti il peso delle aspettative?

Sento il peso dell’aspettative verso me stesso, non per la vittoria di Sanremo Giovani. Mi sto preparando meglio che posso, sia mentalmente che fisicamente. Sto cantando molto ed è tutto ciò che posso fare. Lì cercherò di non farmi sconfiggere dall’ansia.

gIANMARIA 2023, foto di Instagram Account @ggianmarja
gIANMARIA 2023, foto di Instagram Account @ggianmarja

Cosa racconta il brano Mostro? Ha un lato autobiografico?

Il brano è completamente autobiografico, mentre nel ritornello ci si possono rispecchiare in molti. “Mostro” si basa principalmente sulla domanda nel ritornello: “Ma che ti sembro un mostro?”. Parla dell’ultimo anno che mi sono trasferito a Milano, da solo. Mi sono dedicato completamente alla musica, sapevo che mi aspettava tanto lavoro dopo X Factor.

C'è un passo in particolare che senti più vicino?

La parte del testo che più rappresenta è quando canto: “Ora che sorella mia tu sei madre, dimmi se siamo ancora fratelli”. In quella frase lì, il concetto è: ho lasciato indietro tante cose per dedicarmi alla musica, e forse avevo cose pregresse che sono svanite troppo in fretta. Non ho rimpianti, ma la separazione avrebbe dovuto essere più graduale.

Mostro e La città che odi faranno parte del tuo prossimo album. Che viaggio è stato?

Il viaggio del disco è simile a quello del disco di Sanremo. Il progetto rappresenta il mio ultimo anno di vita, tutte le cose che mi sono successe. La fototessera di Gianmaria nel 2022: infatti la prima idea di titolo era stata proprio "gIANMARIA, 2022".

Parteciperai al FantaSanremo?

Parteciperò al FantaSanremo, anzi annuncio: se mi avete preso in squadra, avete fatto bene.

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