Ghali sull’ambasciatore israeliano contro Sanremo: “Dispiaciuto, così continua la politica del terrore”
Ghali commenta le parole di Alon Bar, ambasciatore israeliano a Roma, che si è espresso riguardo ai messaggi contro il genocidio portati al Festival di Sanremo 2024 (pur senza fare espressamente il nome dell'artista). "Ritengo vergognoso che il palco del Festival di Sanremo sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile", ha scritto su X. Ospite di Domenica In, l'artista in gara ha commentato le sue parole.
Ghali risponde all'ambasciatore israeliano
Tra coloro che hanno portato importanti messaggio politici sul palco dell'Ariston, oltre a Dargen D'Amico con la sua Onda Alta, c'è Ghali con il brano Casa mia. Durante la serata finale, al termine della sua performance, l'artista ha riferito quando gli ha detto all'orecchio l'alieno Rich Ciolino: "Stop al genocidio". Il momento è stato prima rimosso da RaiPlay, poi regolarmente integrato.
Le sue parole non sono passate inosservata all'ambasciatore israeliano a Roma, che si è detto contrario nell'usare il palco dell'Ariston per trasmettere certi messaggi, anche se non ha espressamente citato l'artista. "Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, ci sono tante cose da dire, proprio queste. E per cosa lo devo usare? Io sono un musicista ancora prima di essere su questo palco", ha commentato Ghali a proposito, ospite di Domenica In- Speciale Sanremo con Mara Venier. Poi ha continuato:
Ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino, non è dal 7 ottobre e internet può documentare. Questa cosa va avanti già da un pò. La gente ha sempre più paura di dire ‘stop alla guerra e stop al genocidio' e il fatto che lui dica così non va bene, continua questa politica del terrore. Le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono ‘viva la pace' e non deve succedere. L'Italia porta valori completamente opposti. Ci sono dei bambini di mezzo.