Eurovision 2022, volontari costretti a portarsi il pranzo da casa: scoppia la polemica
Nelle ultime ore è scoppiata una vera e propria polemica attorno ad una comunicazione inviata a coloro che si sono proposti come volontari per lavorare dietro le quinte di Eurovision 2022, che non verranno retribuiti prestando la loro attività gratuitamente, ma a quanto pare dovranno provvedere anche al loro sostentamento di quei giorni. La questione è stata sollevata non solo dai diretti interessati, ma anche da alcuni rappresentanti politici, che hanno contestato queste modalità di lavoro.
La richiesta ai volontari di Eurovision
La mail è arrivate nei giorni scorsi ai volontari per prepararli all'evento ormai alle porte, che non si svolgeva in Italia da oltre cinquant'anni. Quanto scritto dagli organizzatori ha fatto in poco tempo il giro dei social, rimbalzando su bacheche Facebook, post e stories su Instagram, per sollevare una questione fondamentale che arriva in un momento anche piuttosto critico in fatto di compensi e retribuzioni dei giovani, tacciati di non voler lavorare. Nella suddetta mail si legge:
Cari volontari Vip Lounge assistant, vi informiamo che nei giorni in cui presterete servizio nella Vip Lounge (10-12-14 maggio) sarà presente un servizio di catering a solo uso degli invitati. Perciò vi ricordiamo che non avrete la possibilità di della consumazione a buffet. Vi chiediamo quindi di organizzarvi sul momento per poter fare una pausa ed uscire dalla lounge solo se vi siete portati da mangiare e/o bere. Grazie per l'attenzione
L'attacco della classe politica
Non è concesso, quindi, a coloro che presteranno servizio nell'area Vip, usufruire del catering da cui attingeranno gli ospiti del Song Contest, ma sarà necessario che ognuno di loro provveda da sé al pranzo o la cena, e oltretutto non è concesso loro fare una pausa nella stessa area in cui si troveranno gli artisti. Non sono mancati i commenti in merito a questa comunicazione che ha scatenato anche la classe politica, Andrea Russi capogruppo del Movimento 5 Stelle si rivolge all'amministrazione comunale di Torino scrivendo: "Caro Mimmo Carretta, Assessore ai Grandi Eventi, è possibile sapere perché avete deciso di umiliare i volontari della Vip Lounge in questo modo? Davvero non potevate sforzarvi di trovare una soluzione più dignitosa". A lui si aggiunge anche il vicecapogruppo di Torino Bellissima Giuseppe Iannò che scrive:
Una discriminazione bella e buona alle spalle di volontari che lavorano senza un compenso, un vero ‘apartheid del panino' con tutti i milioni di euro investiti nell’evento. Una vera vergogna vengono reclutati giovani volontari/e non retribuiti, che avranno il compito di accogliere le 41 delegazioni internazionali e mansioni varie, quali fornire informazioni e collaborare sotto varie forme all’organizzazione dell’evento. Niente di nuovo sotto il sole, solite dinamiche di impiego dei volontari, in cambio di un’occasione per sentirsi protagonisti di un evento internazionale con un ‘compenso simbolico': un’uniforme, utilizzo gratuito dei trasporti pubblici e un buono pasto. E qui si potrebbe affermare metaforicamente ‘qua casca l’asino!'»