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Festival di Sanremo 2023

Elodie a Fanpage.it: “Ho imparato a scegliere. Mi sento donna e racconto ciò che sono”

Elodie si racconta ai microfoni di Fanpage.it parlando della sua esperienza sanremese, dove è in gara con il brano “Due”. La cantante dichiara di non essere legata alla vittoria, di aver imparato a raccontare nei suoi brani come vede il mondo.
A cura di Ilaria Costabile
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Elodie torna sul palco del Festival di Sanremo, per la terza volta come cantante in gara, portando il brano "Due". Ai microfoni di Fanpage.it racconta la sua nuova esperienza sanremese, parlando della difficoltà di trasmettere l'intensità con cui si parla d'amore in un brano, dal momento che si tratta di una tematica che tocca tutti, indistintamente. In questi anni che l'hanno vista protagonista all'Ariston, però, sente di essere cambiata come artista e di essere maturata: "Mi sento donna, ho imparato a gestire le mie emozioni, non le reprimo, ma provo cercare un equilibrio". 

Qual è la difficoltà nel raccontare l'amore nella musica?

La musica pop, in generale, parla quasi sempre d'amore, in realtà è un discorso che ossessiona tutti quanti, credo che sia piuttosto normale affrontarle le relazioni, spiegarle e capire perché ti ci infili ogni volta, facendo più o meno gli stessi errori. Quasi tutti cantano d'amore, io non trovo difficoltà nel parlare d'amore, ma la difficoltà è nel raccontarlo chiaramente, riuscire a far sì che il messaggio sia immediato, non per forza solo il testo, ma l'attitudine, quello che pensi, come vedi la vita. Farlo in un'esibizione, secondo me, è più complicato perché devi essere lucido, però emotivo.

Quindi più che il punto di vista è l'interpretazione che conta?

Secondo me è più complesso fare breccia e tenere l'attenzione di qualcuno per più di tre minuti. Siamo abituati ad avere mille input esterni, anche sui social possiamo skippare le storie, è difficile tenere alta l'attenzione.

Cos'è che ti ha fatto innamorare del pezzo?

In realtà il brano nella sua totalità. Musicalmente è immediato, ma non è scontato, non ti aspetti quello che sta arrivando dopo, non lo canti già da prima che arrivi, però è una hit. Quando l'ho sentito cantato da Federica Abate, che l'ha scritto insieme a Jacopo e Torre, ho pensato avesse una scrittura che rimbalza bene. Poi ci siamo raccontate, adesso non partecipo alla scrittura in sé, ma nel raccontare i pezzi e capire che cosa voglio, in quale mondo voglio andare e lo faccio più di prima.

Questa cosa, quindi, ti sta portando a raccontarti di più?

Non scrivo mai, difficilmente, ogni tanto scrivo qualcosa nelle note del telefono, ma ho paura di scrivere, non è una cosa che mi mette a mio agio.

Però hai imparato a scegliere

A scegliere e raccontare, in qualche modo io posso raccontare e tu scrivere, la musica è il tramite.

Com'è stato tornare sul palco di Sanremo?

È stato veramente molto divertente, tanto che non sono riuscita a dormire, infatti oggi sono distrutta, ho sonno. Però sono cresciuta, sono più padrona delle emozioni, non le reprimo, che poi il difficile è trovare l'equilibrio, mi sento donna, che poi ho 32 anni ed è giusto che mi ci senta.

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Tu duetti con Big Mama, ed è bello perché immagino che dietro ci sia tutto un racconto. 

Sì, intanto la scelta del pezzo che è American Woman, ed è un pezzo che parla di diritti, in qualche modo femminista, mi sembrava bello portarlo sul palco con qualcuno che avesse consapevolezza di sé, anche la sfacciataggine che lei ha già a 22 anni. Questo mi fa capire che come generazione sono più avanti, a 22 anni io non ero così sicura e fiera di quello che sono. Lei è molto brava ed è bello ribadirlo, sul palco saremo molto cariche, spacchiamo tutto.

Ti sei messa in gioco sulla questione femminista, pensi che saresti arrivata a questa consapevolezza senza l'esposizione che hai avuto? 

Sono sempre stata sin da ragazza, una che ha sempre discusso per far valere i propri diritti in qualche modo, anche nelle discussioni in classe, ho sempre fatto un po' l'avvocato delle cause perse, non sono mai rimasta indifferente a temi che riguardano i diritti sociali, mai, neanche da bambina.

Sanremo è una gara, ma si vive in quanto gara, o alla fine è molto altro?

È molto altro, è vero che ci sono dei numeri, ma il pezzo arriva a molte più persone, ti dà la possibilità di fare una performance. Sono sempre stata una eterna seconda, non ho mai vinto, sono sempre arrivata vicina alla vittoria, ma non serve poi tanto, perché magari alle volte ti preclude di fare qualcosa in più. Poi, ovviamente, quando vinci fa sempre piacere.

"Solamente io, solamente tu i discorsi sulla bocca delle gente" non l'hai scritta tu, ma questa cosa ti appartiene. Che tipo di fastidio è quello ‘sulla bocca delle gente'?

Chi è onesto fino, alla fine, lo paga un po' di più, chi si preoccupa di quello che pensa la gente sta attento a quello che mostra. Non ho mai avuto tanta attenzione rispetto a questa cosa, perché sono umana e credo che gli esseri umani non debbano occuparsi dell'etichetta, come con il galateo, che è stato inventato per nascondere la propria natura. Nelle famiglie, nelle relazioni in generale, vengono nascoste cose che poi vengono travisate, perché c'è chi si preoccupa di nascondere quello che ha dentro. Ci vuole un po' di coraggio, ma non mi è mai mancato, perché se sono brutta all'interno sono brutta all'esterno, se sono bella all'interno sono bella all'esterno, sdoppiarsi è complicato da gestire, è come dire le bugie te le devi raccontare, le devi raccontare, te le devi ricordare e non voglio avere questo problema.

"Parolacce sotto casa in questa notte amara dagli occhi cade il Niagara" qual è il tuo rapporto con le parolacce?

Ah io le dico un po' ovunque, è tra le mie cose preferite.

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