È stato il Festival di Gianni Morandi: “Non dò lezioni a nessuno, non sto mai su un piedistallo”
Il Festival di Sanremo 2023 si è concluso dopo una settimana di grande attenzione, testimonia da uno share altissimo anche nella serata finale. Il 66% è un risultato enorme, il più importante degli ultimi anni. Tantissimi i segreti, un'alchimia pressoché perfetta tra tutti i componenti di questo allegro carrozzone che l'anno prossimo – il Sanremo Five per Amadeus – è in cerca di conferme. Chissà se ci sarà Gianni Morandi, ma intanto i riflettori sono per lui. Bella l'intervista di Renato Franco per il CorSera: "Non dò lezioni, a 20 anni ero un ribelle". Lui, che con la scopa si è messo ramazzare le rose distrutte da Blanco (preparato o meno, il gesto è stato brutto). Morandi, il grande saggio. Ecco le sue parole.
"Voglio che tutto finisca su un palco"
La sua energia inesauribile, la passione per la corsa, la voglia incredibile, l'entusiasmo contagioso. Classe 1944, quasi ottant'anni ma non li dimostra di certo: "Finché ho fiato trovo l'energia per correre e la voglia di stare sul palco. Quando sarà, mi piacerebbe che tutto finisse con una corsa o su un palcoscenico". Tra le immagini che Morandi non dimenticherà, l'inno con il presidente Mattarella e la serata di canzoni con i suoi compagni di viaggio Al Bano e Massimo Ranieri:
Con Massimo eravamo rivali. Quando da ragazzi ho visto che si stava affermando ed era veramente forte mi sono innervosito. La rivalità c'era ma faceva bene a tutti e due. È sempre stato così, da Coppi e Bartali a Baggio e Del Piero. Adesso invece siamo molto amici e legati; al Bano ci ha già detto che dobbiamo girare il mondo tutti e tre insieme. Ha il calendario pronto in testa.
Le parole su Blanco
E su Blanco e le rose ramazzate con la scopa: "È stata una mossa estemporanea, nata casualmente. Ho visto queste tre ragazze che pulivano e mi è venuto naturale chiedere una scopa per aiutare. Un gesto che poi è diventato simbolico". Poi ha difeso l'artista:
Sapesse quante cose ho fatto io a 20 anni! Anche peggio. Ma non avevo l'amplificazione di milioni di persone che mi guardavano. È stata letta così, però non volevo sembrasse una lezione, non ho mica pensato: adesso devo insegnare a Blanco come si vive. A volte i giovani per timidezza e inesperienza compiono azioni di cui non si rendono conto. L'aspetto più bello per chi fa questo mestiere è avere un rapporto con la gente, senza filtri, senza paura di incontrarsi e scambiare una parola, senza mettersi su un piedistallo.
"L'Italia non è un paese razzista"
Sulle frasi di Paola Egonu e sull'Italia razzista, Gianni Morandi dice: "Io penso di no, ma probabilmente lei ha avuto delle esperienze che le hanno dimostrato che è così, ha sofferto da bambina, si è sentita emarginata e presa in giro. Sa come si dice: non siamo razzisti ma…io però penso di no".