Colla Zio a Sanremo 2023: “Non mi va affronta il tema dei rapporti umani e delle fragilità”
I Colla Zio sono un gruppo formatosi a Milano nel 2019, rappresentato da Tommaso Bernasconi, Andrea Malatesta, Andrea Arminio, Francesco Lamperti e Tommaso Manzoni. Una band che ha fatto della spensieratezza sul palco il tratto identificativo del proprio percorso, che però porta sul palco del Festival di Sanremo 2023, una canzone sui rapporti umani e sulle fragilità: "Non mi va". Qui l'intervista ai Colla Zio.
Che esperienza è stata Sanremo Giovani e cosa vi siete portati a casa da quei tre giorni?
Sanremo Giovani è stata un'esperienza molto bella, anche per il primo approccio televisivo, dinamiche che non conoscevamo minimamente. C'è stata anche una mini prova di ciò che accadrà tra qualche giorno. È stato utile anche per conoscere gli altri che hanno partecipato alla competizione Giovani, dei grandi con cui abbiamo legato subito. Non ricordiamo che cosa abbiamo fatto all'annuncio, c'è chi ha tirato una testata a Gianmaria (ridono n.d.r). Adesso abbiamo voglia di spaccare il palco. Ultima postilla: abbiamo avuto l'opportunità di lavorare con dei professionisti incredibili, un livello a cui aspiriamo.
C'è una connessione tra il brano "Asfalto" e "Non mi va" presentato al Festival di Sanremo?
C'è una connessione tra i due brani, anche stilisticamente parlando. Sono due canzoni che fanno risaltare molto le due anime della band: ci sono tanti generi mescolati, uniti dalla coralità e dal canto. Dal punto di vista tematico, "Non mi va" è un pezzo molto maturo, anche se non può trasparire dal primo ascolto. Affrontiamo il tema dei rapporti umani e le sue fragilità. Mentre in "Asfalto" c'era un pizzico di spensieratezza in più, c'è il protagonista che va a ballare dopo essersi lasciato con la propria compagna.
Che tipo di connessione ed equilibrio avete raggiunto sul palco?
Tra di noi, sul palco dell'Ariston, l'equilibrio è circolare. Cerchiamo di non muoverci per angoli, per vertici, ma cerchiamo di avere una fluidità di ruoli sul palco. Sarà uno show movimentato, ed è ciò che ci rappresenta veramente. Non siamo una band con frontman, siamo un collettivo, una banda. L'amicizia che c'è alla base di questo gruppo è la parte fondamentale della nostra musica. Ovviamente il Festival ti dà l'opportunità di esibirti per 2.28 minuti su 28 canzoni: l'invito è di venire a seguirci in live dopo il Festival.
Che cosa noterà il pubblico già dal live sanremese per cui verrà rapito e portato a venire ai vostri live?
Speriamo l'energia e la spregiudicatezza. Poi abbiamo la fortuna di essere in cinque sul palco, con cui condividere tutta l'ansia da prestazione. Noi siamo relativamente giovani e ci stiamo esplorando: in quei due minuti di Sanremo si può vedere che c'è una banda di ragazzi che inconsapevolmente sta facendo qualcosa di molto grande. Dall'altra parte si può notare tutto il lavoro che abbiamo fatto per raggiungere questo obiettivo. Un lavoro fatto con passione e sacrifici.
Parteciperete al FantaSanremo?
Si, per forza. Non pensare che ci mettiamo a fare tutto, fa parte del gioco e giochiamo. Qualcosina facciamo.