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Cdr Rainews sul video rimosso di Amadeus e Mengoni: “Antifascismo e Bella ciao, ci auguriamo non sia censura”

Arriva il comunicato del Cdr di Rainews dopo la notizia pubblicata da Fanpage.it sulla rimozione del video di Amadeus e Marco Mengoni che si proclamavano antifascisti e cantavano Bella ciao. “La direzioni spieghi il perché di questa scelta, ci auguriamo non sia censura”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Arriva il comunicato del Cdr di Rainews dopo la notizia pubblicata da Fanpage.it sulla rimozione del video di Amadeus e Marco Mengoni che si proclamavano antifascisti e cantavano Bella ciao. Il video in questione, assente al link di riferimento nella sezione Sanremo 2024 del sito Rainews, è stato poi ripristinato, così come l'aggiornamento della diretta della prima conferenza stampa di martedì 6 febbraio.

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Il Cdr di Rainews sulla rimozione del video di Bella Ciao

Il Cdr di Rainews chiede spiegazioni alla direzione dopo l'accaduto, soprattutto per aver "esposto la redazione ancora una volta a inutili polemiche" e chiude il comunicato con una domanda che si propone di scongiurare il rischio di censura di un essenziale valore costituzionale, quello dell'antifascismo appunto.

Il comunicato integrale del Cdr di Rainews

Un video in cui si canta ‘Bella Ciao' prima pubblicato, poi tolto, infine ripubblicato in una versione modificata. La direzione spieghi il perché di questa scelta che, ancora una volta, ha esposto la redazione di Rainews.it a inutili polemiche: visto che il video era su tutti i principali siti nazionali e pubblicato integralmente da RaiPlay. Non si capisce perché sia stato per ore assente proprio dalle pagine di Rainews.it, portale della Rai, visto che si tratta di uno spezzone di conferenza stampa del Festival di Sanremo, fiore all’occhiello della nostra azienda. Dopo un tira e molla che ha fatto sì che il video non comparisse sul sito di Rainews.it per ore, alla fine è stato ripubblicato, ma senza la parte iniziale. Ci auguriamo che non si sia voluto censurare una scena, diventata virale, in cui due protagonisti del festival non facevano altro che ribadire la loro adesione a un essenziale valore costituzionale: l’antifascismo.

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