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Festival di Sanremo 2025

Carlo Conti: “Sanremo sovranista? No, è stato un festival baudiano. L’anno prossimo potrei non condurre”

In conferenza stampa, Carlo Conti rilancia per Sanremo 2026: “Fare il direttore artistico è più difficile, l’anno prossimo potrei fare il traghettatore per qualche nuova leva”. E sulle critiche: “Festival sovranista? È un Festival baudiano. Lui ci ha insegnato a fare il Festival”.
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Carlo Conti rompe il silenzio sul suo futuro a Sanremo e lo fa con la pacatezza che lo contraddistingue. A margine della conferenza stampa conclusiva del Festival 2025, il conduttore conferma l'accordo biennale con la Rai come direttore artistico, ma lascia aperte tutte le porte sulla conduzione. "L'azienda mi ha chiesto di divertirmi sul Festival per due anni come direttore artistico. Decideremo e deciderò cosa fare strada facendo". Su chi parla del "festival sovranista", Conti replica: "È il Festival baudiano. Baudo ci ha insegnato a fare il Festival in questo modo".

"L'anno prossimo? Vediamo se mi viene di condurre Sanremo 2026"

La cosa più naturale sarebbe proseguire con lui alla conduzione, suggeriscono in sala stampa. Lui non è sicuro:

L'azienda mi ha chiesto di divertirmi sul Festival per due anni come direttore artistico. Decideremo e deciderò cosa fare strada facendo. Magari, se il mio lavoro potrà servire ad aiutare. Fare il Festival non è condurlo, perché è la cosa più semplice. È l'organizzazione della direzione artistica. Se può servire per traghettare qualche nuova leva alla conduzione, vedremo se sarò in salute. Vediamo se il prossimo anno mi viene di fare qualcosa.

Ti hanno sempre dato del mediano, ora ti danno del normalizzatore. Ti piace?

Io sono normale, sono come sono. Forse va bene essere un normalizzato. Non ho problemi, perché per me vivere la vita è un gioco da ragazzi. (Lucio Corsi). Il Festival l'ho fatto nel mio stile, coi miei pregi e difetti, col mio colore della pelle. L'ho fatto in maniera normale, perché più di tutto era importante far sentire le canzoni. Anche ieri, la testimonianza di Edoardo Bove è stata forte e importante. Un ragazzo di 22 anni che ha visto la morte passargli davanti, ha avuto la preoccupazione di pensare a chi non ha avuto la sua stessa fortuna. Ognuno fa la riflessione che vuole di questo. C'è stato il messaggio del Papa, a cui diamo un abbraccio. L'aver ricordato Fabrizio Frizzi, i ragazzi del Teatro Patologico. Se tutto questo è normale, ben venga il normale.

"Festival sovranista? È il Festival di Baudo, lui ci ha insegnato a fare questo Festival"

Alle critiche un festival di destra, sovranista e quant'altro, Carlo Conti replica:

Festival sovranista? Il Festival è il Festival. Non ci credo che è in un modo o in un altro. È il Festival baudiano. Baudo ci ha insegnato a fare il Festival in questo modo. Mi piace aver fatto il Festival baudiano. Alla fine, gira e rigira, il Festival è una messa cantata dove ci puoi mettere la chitarra elettrica o l'organo, l'omelia in un modo o in un altro, che ci ha insegnato Pippo Baudo a fare.

Poi ammette: "Due cose non mi sono piaciute. La prima, ieri sera abbiamo finito troppo tardi. L'altro, è una cosa che ho sperimentato nella serata delle Cover: aver dato solo le prime dieci posizioni. Mi piacerebbe in futuro dare solo le prime dieci posizioni e non tutto il resto". 

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