Cannes 2022, Valeria Bruni Tedeschi tra amore tossico e teatro nel film da regista Les Amandiers
Presentato nella serata di domenica 22 maggio al Festival di Cannes, il film "Les Amandiers" di Valeria Bruni Tedeschi è un racconto intimo e intenso della giovinezza dell'attrice e regista che ha voluto omaggiare il suo grande maestro Patrice Chéreau. Una pellicola che intende dare lustro non solo ad uno dei nomi più in vista della scena francese, ma si presenta anche come il racconto di un periodo di fermento e rivoluzione che ha segnato la vita di molti giovani in tutta Europa.
Il racconto di Valeria Bruni
A vestire i panni del maestro e fondatore della prestigiosa scuola di teatro parigina è Luis Garrel, al suo fianco vi sono tre giovani e aspiranti attori, ovvero Stella (Nadia Tereszkiewicz), Etienne (Sofiane Bennacer) e Adèle (Clara Bretheau) attorno ai quali la regista costruisce l'intera storia. Ai microfoni dell'Ansa, Valeria Bruni Tedeschi dichiara:
Racconto il desiderio folle di fare l'attrice, gli slanci potenti della giovinezza che vanno verso la vita, ma a volte anche verso la morte. Negli anni Ottanta, quelli della mia gioventù, c'erano molte ragioni per voler vivere e allo stesso tempo mettersi in pericolo. C'erano la droga, l'Aids. Al centro di Les Amandiers c'è tutto questo.
Un amore tossico che si nutre di teatro
L'alter ego di Valeria Bruni Tedeschi è il personaggio di Stella che incontra Etienne, uno studente appassionato, ma fuori controllo, con il quale la giovane e volenterosa attrice rischia di perdersi allontanandosi dal suo mondo borghese e ovattato in netto contrasto con quello sconclusionato e adrenalinico, ma anche tossico, in cui vive l'oggetto del suo amore. La passione tra i due finisce con l'essere uno dei temi principali del film che viaggia su binari paralleli e racconta di una società, quella degli Anni Ottanta, in cui i ragazzi avevano il desiderio di esprimersi, attraverso l'arte, il teatro e infatti la scena teatrale è onnipresente in ogni sfumatura del film.