Beppe Vessicchio a Sanremo 2024: “Dipende da chi ci sarà, ma non conto sulla nuova dirigenza”
In prospettiva del Festival di Sanremo 2024, ci si chiede come sarà composta la squadra che porterà sul palco dell’Ariston la 74esima edizione del Festival. Se da un lato sembra che la direzione artistica di Amadeus non verrà messa in discussione dal nuovo assetto Rai, sono tanti i punti interrogativi rispetto agli altri volti che potrebbero alternarsi nel corso della kermesse.
Come sarà Sanremo 2024 e chi ci sarà
È sicuramente un punto interrogativo la presenza del maestro Beppe Vessicchio, che per il 2023 ha preferito prendersi una pausa. C’è chi teme che il Festival del prossimo anno possa subire scossoni per via della nuova dirigenza, ma Amadeus per il momento ha tranquillizzato il pubblico: “Nessuno mi ha mai parlato di paletti da rispettare”, ha chiarito al settimanale Gente. “Che stagione è questa in Rai? In 25 anni le stagioni cambiano e cambiano a seconda dei dirigenti, dei direttori di rete. Io mi sento un uomo Rai, qui sto bene e sono felice di esserci”. Si vocifera anche di una figura jolly che potrà fare da spalla ad Amadeus sul palco, come lo scorso anno fece Gianni Morandi. Questa volta dovrebbe essere un volto ben voluto dalla nuova dirigenza. Si era ipotizzato anche il rilancio di Pino Insegno, per il quale la Rai avrebbe in serbo progetti sostanziosi.
Il contenzioso tra Beppe Vessicchio e la Rai
“Se io ci sarò al prossimo Festival? È presto per dirlo”, riflette Beppe Vessicchio in un’intervista a Leggo.it. “Quando il direttore artistico dichiarerà i nomi degli invitati si capirà”, ha spiegato il maestro, lasciando intendere che è ancora tutto da decidere e che dipenderà dai piani alti. Inoltre c’è la questione del contenzioso tra il Maestro e la Rai, per via di compensi richiesti e mai concessi dalla tv pubblica, come ad esempio quelli per la sigla de ‘La prova del cuoco’. Alla domanda se con il nuovo assetto Rai speri di poter rientrare nel suo ruolo, ha risposto: “I motivi della disputa legale prescindono dalle dirigenze, quindi direi di no”.