Festival di Sanremo 2024

Annalisa a Sanremo 2024: “Ho bisogno di piangere, di emozionarmi ed essere compresa”

Annalisa arriva a Sanremo 2024 con il brano Sinceramente. Qui l’intervista.
A cura di Vincenzo Nasto
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Annalisa, foto di Laura Ferloni
Annalisa, foto di Laura Ferloni
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Annalisa arriva a Sanremo 2024 con il brano Sinceramente. Si tratta della sesta partecipazione per la cantante, con un brano scritto insieme a Davide Simonetta, Paolo Antonacci e Stefano Tognini, in arte Zef. Annalisa ha esordito come concorrente Big al Festival di Sanremo 2013 con Scintille, nono posto finale, mentre due anni più tardi, arriva quarta con Una finestra tra le stelle. L'anno successivo con Il diluvio universale esce dalla top 10, mentre nel 2018 arriva il suo miglior posizionamento (fino ad ora) con Il mondo prima di te, al terzo posto finale. L'ultima volta, tre anni fa, al Festival di Sanremo 2021, quando con Dieci arriva alla settima posizione. L'orchestra durante la sua esibizione sarà diretta dal maestro Diego Calvetti. Qui l'intervista.

C'è qualcosa di diverso nella tua sesta partecipazione al Festival di Sanrem0?

Non mi sembra vero. Se penso che il primo Sanremo fu addirittura nel 2013, sono passati undici anni, tanta roba. Non so se è giusto pensarci, o meglio non pensarci, ma comunque è così. La differenza che c'è, rispetto alle altre volte, è questa sensazione di grande attesa nei miei confronti, tanta curiosità. Speriamo che piaccia la canzone, come spero di piacere sul palco: farò il meglio possibile.

C'è qualcosa delle altre partecipazioni che ti porti dietro?

Credo di aver messo nel bagaglio qualcosa di ogni partecipazione, dei ricordi, sicuramente indelebili. La prima volta, appunto, ero molto piccola, anche un po' incosciente. Devo dire che però me la sono goduta: è stata una settimana stressante. Sicuramente ho imparato tante cose, ma forse anche grazie a quella l'incoscienza mi sono divertita.

Mentre quello a cui sei più legata?

Mi ricordo il Sanremo 2018, che è quello che porto più nel cuore. Avevo una canzone, Nel mondo, a cui ero legatissimo. Poi era andata anche bene, ero sul podio.

Come nasce Sinceramente?

Il brano nasce all'inizio della scorsa estate, quindi non è nato per Sanremo. Penso che le canzoni debbano arrivare quando arrivano: eravamo al colpo di coda della scrittura del disco e si è capito subito che ci fosse del gran potenziale: l'abbiamo lasciato maturare.

Doveva esserci nel disco?

Ho preferito lasciare fuori la canzone e poi ci siamo tornati in seguito, cercando di farla diventare il più grosso possibile. Io sono molto felice di cantarla a Sanremo. Probabilmente il fulcro di tutto sta nel ritornello che appunto dice: "Sinceramente quando piango non mi sogno di tagliarmi le vene". Il senso è che ho bisogno di piangere, ho bisogno di lamentarmi, di tutte le manifestazioni emotive, di quelle luminose e di quelle piene di ombre. Perché da lì io conosco me stessa, imparo a conoscere me stessa e a gestire le mie emozioni e ho bisogno di farlo con i miei tempi, con i miei modi.

Cosa significa arrivare al Festival, dopo esser diventata una delle protagoniste del nuovo cantautorato pop italiano?

È sicuramente il tema che a oggi mi è più caro ed è quello su cui sento il bisogno di continuare a a picchiare duro. Essere cantautore, cantautrice ha tante sfumature, non c'è un solo modo, ci sono diversi modi di comunicare, di raccontare storie e di scrivere le proprie canzoni. Magari all'estero questa modalità è molto più chiara, invece da noi invece c'è un po più di affezione verso uno specifico tipo di cantautorato che ha una storia enorme. È un valore enorme ed è importantissimo. Però ci sono anche altre cose, altre sensibilità, cose nuove.

E invece come sei arrivata alla scelta degli Eurythmics?

Molte di queste nuove canzoni, soprattutto lato sonorità, si ispirano al mondo degli anni 80, al mondo elettropop degli Eurythmics, come di tantissimi altri grandi artisti in questo mondo. Io volevo scegliere la canzone che sanno tutti e penso che Dreams sia così. Arriva dappertutto, l'hanno fatta in 100 modi, esiste in varie versioni, poi soprattutto mi consente di essere come sono quando non sono a Sanremo. Mi consente di portare avanti il mio progetto e il mio mood di oggi, di stare sul palco e farlo con La rappresentante di lista. È perfetto perché loro sono molto vicini a questo mondo. Anche loro esplorano secondo me certe strade in modo molto simile a come lo faccio io, chiaramente con la loro sensibilità e la loro storia. E poi soprattutto devo dire che Veronica è una grandissima voce, grandissima.

Finisce Sanremo e sarai la protagonista di uno dei tour più attesi in Italia.

Sono veramente impaziente, molto felice di avere questo tour nei palasport di tutta Italia. Non vedo l'ora. L'ho sognato per tanto tempo, così come sognavo il Forum e il pensiero di avere tanti palazzetti in Italia da solcare. Per me è un pensiero bellissimo. E poi c'è questa Arena di Verona che è stata una sorpresa degli ultimi giorni anche per me.

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