Angelina Mango a Sanremo 2024: “È il frutto di tutto il lavoro che ho fatto negli anni su me stessa”
Angelina Mango arriva al Festival di Sanremo 2024 con il brano La Noia. Si tratta dell'esordio assoluto per la cantante lucana, con un brano scritto insieme a Madame e Dardust. La giovane cantante, reduce da un grande successo ad Amici 22 e dall'Ep Voglia di vivere, che contiene Ci pensiamo domani, si presenterà sul palco dell'Ariston a 17 anni dall'ultima partecipazione di suo padre, Pino Mango, nel 2007 con Chissà se Nevica, insieme a sua madre Laura Valente. Durante la serata cover si esibirà con La Rondine, brano di Pino Mango. Qui l'intervista.
Com'è nata La noia?
Sicuramente con Madame e Dardust, ci siamo visti in studio. Collaborare con loro mi ha fatto capire che forse valgo abbastanza. Non sono arrivata adesso a questa conclusione, si tratta delle fiducia quando si collabora con le persone per una cosa così importante.
Da quale idea è partita?
Abbiamo fatto questo brano pensando a tutto quello che nella vita ti accade e ti rende impossibile la noia, in realtà. Ci siamo trovati con i nostri punti di vista: credo di essere riuscita a comunicare con loro quello che io provavo rispetto alla mia vita, anche in maniera abbastanza cinica e ironica.
Quando accade di non annoiarti?
Quando non ci si annoia è perché succedono cose molto belle o brutte. Ed è una cosa che mi circonda, è una cosa che io cerco. Questa era una canzone che esprimeva qualcosa di importante e ho pensato a Sanremo quando l'ho riascoltata in macchina. È stato tutto abbastanza naturale lavorarci insieme a questa cosa.
E invece l'idea della cumbia?
L'idea della nasce dal Messico, dalle usanze messicane, quando si balla anche in momenti difficili, quasi per esorcizzarlo. Ed è proprio questa l'anti-noia.
Com'è cambiata la tua vilta nell'ultimo anno?
È un anno in cui ho capito molte cose. Ho capito che posso raccontarmi con gli occhi di una persona che vive in maniera felice. Dai momenti negativi si impara, però allo stesso tempo non posso dire di conoscere tutto, di conoscere la vita o di poter insegnare qualcosa. Intanto io mi diverto con quello che ho e anche se le mie perline colorate sono di plastica e si rompono le collane in mille pezzi, io gioco e le ricompongo.
Come pensi sarà il tuo Festival di Sanremo?
Io voglio godermi questa cosa con l'amore per me stessa, perché effettivamente se sono qui è anche il frutto di tutto il lavoro che ho fatto negli anni su me stessa e sulla musica veramente. Quindi zero drammi. Voglio godermela, voglio vivermela.
Come sono state le prove?
Un momento assurdo perché non avevo mai cantato con l'orchestra, quindi già quello di vedere così tanti professionisti lì per me in realtà è stato già gigante. Poi quando è partita la canzone avevo i brividi ovunque, tremavo. Però ci siamo divertiti, secondo me ci siamo divertiti proprio tutti.
Cosa ti aspetti sul palco del Festival di Sanremo?
Io credo che la canzone e la performance vanno sempre di pari passo ed è abbastanza naturale. Se devo dire che mi sto preparando da quel punto di vista, no. Io mi auguro di non deludermi, mi auguro di piacermi quando mi rivedo.
Qual è l'augurio più grande che puoi farti?
Mi auguro di dire qualcosa alle persone che mi guardano, non per forza di piacere, ma di dire qualcosa.
E dopo Sanremo, anche il tour.
Si torna sul palco al Fabric ad aprile e questo sarà il primo passo. E poi si tornerà di nuovo sul palco. Assolutamente sì. Palchi e musica, ho scritto tanto.
Intervista di Francesco Raiola