Amadeus svela perché ha deciso di fermarsi a cinque Festival: omaggio a due mostri sacri della tv
Amadeus è stato ospite di una puntata del podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli. Nell’intervista il conduttore tocca principalmente il tema Sanremo dopo lo straordinario lavoro che gli ha consentito di realizzare un’edizione 2024 del festival che ha ottenuto risultati da record. Come già ribadito in più di un’occasione, Amadeus non ha intenzione di continuare e in questa sede ha svelato uno dei motivi che lo hanno spinto a decidere che il quinto sarebbe stato il suo ultimo festival:
Avevo detto che avrei lasciato già prima di sapere gli ascolti. Ritenevo che, al di là degli ascolti, fosse giusto fermarsi dopo 5 anni perché altrimenti avrei rischiato di fare una cosa in loop. Non c’è un’idea ogni anno. Sanremo è un evento. Fare cinque eventi vuol dire che è andata molto bene. Lo avevo deciso già lo scorso anno, subito dopo avere finito il penultimo festival. Ci tenevo a chiudere bene anche perché so che Pippo Baudo e Mike Bongiorno ne avevano fatti 5 di seguito per poi fermarsi. L’idea che potessi superarli non mi piaceva. Per me è motivo di orgoglio essere in un elenco insieme a Pippo e a Mike. Da Rai mi avevano chiesto di continuare. Ne parleremo anche perché il mio contratto scade quest’estate e dovremo capire quale sarà il mio futuro ma ritengo sia giusto io mi fermi qui. Mi hanno chiesto anche di fare solo il direttore artistico ma per me quella figura deve coincidere con quella del presentatore, altrimenti rischia di diventare un problema doppio.
Amadeus: “Mi sono commosso di fronte agli ascolti di Sanremo”
Il quinquennio di Amadeus si è concluso con una stagione straordinaria. La 74esima edizione del Festival è riuscita a mettere in fila 5 serate che hanno superato il 60% di share, un risultato clamoroso di fronte al quale il conduttore ha ammesso di essersi commosso: “Se mi è capitato di esultare per i dati di ascolto? Hai voglia. Quando quest’anno mi ha chiamato l’amministratore delegato per dirmi che eravamo andati oltre il 60% di share ho urlato, ho chiamato Giovanna, poi mio figlio, mi sono anche commosso. È stata una roba clamorosa. È stata una settimana che non dimenticherò più. Non pensavo di arrivare al 74% di share”.
Il rapporto con i Maneskin, Ghali e Diodato
Tra gli artisti al cui successo Amadeus ha contribuito ci sono sicuramente i Maneskin, ormai rockband di fama internazionale: “Con tutti loro ho mantenuto un rapporto di amicizia. Quando sono in giro per il mondo ogni tanto mi mandano un messaggio e chiaramente mi complimento con loro qualsiasi cosa facciano. Ma vale anche per Diodato che per me è come un fratello minore, per Mahmood, lo stesso Blanco, Mengoni che ho voluto con me a Sanremo. Non pensavo che i Maneskin avrebbero fatto così tanto ma hanno un potenziale da rockband internazionale incredibile. Dopo di loro, pensavo sarebbero arrivate tante proposte rock da farmi ascoltare ma non è andata così. Nei confronti di Sanremo hanno mostrato molta gratitudine. Sono tornati non solo l’anno dopo ma anche due anni dopo. Hanno riconoscenza nei confronti del Festival”. Lo stesso rapporto di amicizia condividerebbe con alcuni tra gli artisti arrivati in gara quest’anno, alcuni dei quali corteggiati assiduamente affinché partecipassero alla gara: “Tra i cantanti che ho corteggiato di più quest’anno c’è Ghali. Il primo anno era venuto super ospite e aveva fatto una performance pazzesca. Poi ho continuato a corteggiarlo anno dopo anno e credo abbia accettato di venire per sfinimento. Ho giocato anche la carta dell’ultimo Festival, quella della pietà. Ha funzionato però: sono venuti i Negramaro, Alessandra Amoroso”.