Amadeus presenta Sanremo: “Se prendo il Covid non c’è nessun piano B”
Dalla Sala De Santis del Casinò di Sanremo, si è tenuta lunedì 31 gennaio alle 11.30 la conferenza stampa che dà il via alla 72° edizione del Festival della canzone italiana. Sono intervenuti il direttore di Rai1 Stefano Coletta, il sindaco di Sanremo Alberto Biancheri, il presidente del Casinò di Sanremo Adriano Battistotti, il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo e, ovviamente, Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival.
Le parole di Stefano Coletta
Stefano Coletta, direttore di Rai1, ha raccontato le emozioni con cui si avvicina a questo Festival, il suo terzo Sanremo da quando è in carica alla direzione di Rai1: "Non lo dico tanto per dire, ma potrei partecipare a un quiz su Sanremo perché sono cresciuto con il Festival. Ma devo dirlo senza formalità: il lavoro della composizione e della selezione musicale che Amadeus ha portato avanti in questi tre anni, raggiunge una maturità significativa perché nei testi e nelle musiche, penso che davvero ci sia un'espressione massima del Festival. Se l'anno scorso anche cogliendo l'occasione della pagina drammatica, siamo andati in una direzione molto coraggiosa".
Non c'è obbligo vaccinale per i cantanti
Stefano Coletta ha precisato che l'essere o meno non vaccinati non è dirimente per la selezione al Festival. Quindi, tra i cantanti potrebbe esserci anche qualche non vaccinato:
La Rai segue le leggi nazionali e come l'Ariston si adegua alle norme legate a teatri e cinema, come quest'anno avremo la capienza massima come in tutti i teatri, fino al 16 febbraio chi non ha superato i 50 anni non ha un immediato obbligo vaccinale e come i programmi televisivi, tanto più nella kermesse più importante della tv, la selezione non può essere dirimente rispetto all'essere no-vax o meno. La Rai può solo ottemperare a rispettare le regole nazionali. L'essere non vaccinati non può essere motivo di esclusione, se non rispetto a quello che leggi definiscono.
Le parole di Amadeus
Amadeus prima di cominciare ricorda Rino Petrosino, il fotografo scomparso all'età di 79 anni: "Ho avuto l'onore e il piacere di conoscerlo, era un amico, un grand'uomo". Le parole chiave che Amadeus utilizza di più sono: leggerezza e gioia. E questa la linea guida della kermesse. Poi ha continuato:
Sono molto felice di iniziare questa terza avventura ma vorrei lasciare a voi le domande. I ringraziamenti vanno a tutto il gruppo di lavoro. C'è voglia di portare sempre qualcosa di nuovo e tutte le persone che lavorano al Festival lo sta facendo. Rigrazio la redazione, i miei autori, il direttore Stefano Coletta con cui abbiamo condiviso ogni passaggio, spero sia il Festival della gioia.
Il piano B non esiste
C'è un piano B per i cantanti ma non c'è nessun piano B per Amadeus: "Abbiamo invitato i Big a venire alle prove già con trucco e parrucco, in modo da avere un video utile da usare per la diretta qualora malauguratamente accadesse un caso simile, come quello dello scorso anno con Irama". E sulle voci di Antonella Clerici al posto di Amadeus in caso di Covid, il conduttore smentisce:
Non c'è un piano B. Se mi prendo il Covid, state qui dieci giorni con me fino a che non guarisco.
Fiorello presente nella prima puntata, poi è un'incognita
Amadeus scherza su Fiorello e rivela che sarà comunque una partecipazione imprevedibile: "So che c'è alla prima puntata, poi non so cosa farà". Anche la gag con i bigodini, vista ieri sera al Tg1, è stata assolutamente improvvisata.
Se mi avessero detto vent'anni fa che lui avrebbe fatto tre Festival condotti da me, non lo avrei mai pensato. Avrei detto non è possibile. Il primo lo sapete, il secondo è stato eroico e questo aspetto si è sottovalutato. Per chi fa il suo mestiere, è la cosa più difficile in assoluto. Per cinque sere, si è speso sostituendosi a ospiti che per paura o ragioni di salute non sono venuti. Ha fatto qualcosa di incredibile. Io ero quasi convinto che non sarebbe venuto al Festival, poi già da quest'estate l'ho stressato, fino alla settimana scorsa, io ero quasi convinto che Fiorello non sarebbe venuto. Ve lo dimostra il fatto che avevo fatto preparare una sagoma perché gli ho detto: ‘Se tu non vieni, io cammino con la tua sagoma'. È stata una grande sorpresa perché lui sa che io adoro l'imprevedibilità e lui mi ha detto: ‘Secondo te, curnutazzo, potevo lasciare il mio amico da solo?'. Lui è una persona generosa e lo ringrazierò sempre. Poi tutto può succedere, so che c'è alla prima poi non so cosa farà.
Gli ospiti del Festival
Sul successo dei Måneskin e sull'Eurovision: "Quello che è successo ai Måneskin non accadeva dai tempi di Domenico Modugno. Auguro a chi vincerà quest'anno, lo stesso tipo di successo. Eurovision Song Contest? Da ragazzino non ho imparato bene le lingue, deve presentare chi conosce bene le lingue e mi basta e mi avanza il Festival". Gli ospiti al Festival di Sanremo che mancano: "Stiamo lavorando a più cose. Marco Mengoni? È un nome possibile, ma non posso dire se no o se sì. Venditti e De Gregori? Non so nulla, ma magari. Io adoro al martedì non sapere cosa succederà al venerdì". E su Drusilla Foer: "Nella scelta di Drusilla Foer, volevo qualcuno come lei, una persona ironica, autorevole. Il fatto che lei calca palcoscenici da anni, mi entusiasma. Sarà una sorpresa per chi non la conosce e una conferma per chi la conosce già". Gli ospiti internazionali che mancano da due anni: "La cosa più difficile in due anni di Festival è riuscire ad avere artisti internazionali. Mi dispiace, ci sono state trattative. Qualora non ci fossero è colpa della pandemia".