Amadeus annuncia il cast di Sanremo 2023: ci fidiamo, ma aspettiamo le canzoni
Come ogni anno Amadeus ha costruito il cast del festival di Sanremo 2023 guardando quello che succede nella musica italiana, con qualche nome sicuro e da grande pubblico come Giorgia, Marco Mengoni, Elodie, Grignani, Ultimo, ma anche Anna Oxa e Modà, qualche nome sicuro ma sconosciuto al grande pubblico, come Lazza, Ariete, Mara Sattei e Mr Rain, qualche novità dell'ultimo anno come LDA, Tananai ma anche Rosa Chemical, suoi pupilli come Colapesce e Dimartino, Coma_Cose e Leo Gassmann, grandi ritorno/reunion come Articolo 31, Cugini di campagna e Paola e Chiara, bei nomi come Levante e Madame e un po' di scommesse.
Insomma come sempre il presentatore mescola le carte e cerca di riaprire un nuovo triennio dopo l'enorme successo del precedente. Ci sembra un festival più "conservativo" rispetto alle innovazioni degli anni scorsi: ci sono meno scommesse, in realtà, meno urban/rap di quanto ci aspettassimo, ma Ama punta su alcuni nomi "suoi" e sicuramente sulle canzoni, quelle che solo lui praticamente ha ascoltato e che avranno come sempre un orecchio alle radio. È un cast con bei nomi, pochi fuochi d'artificio, conservativo appunto, ma ricordiamo che Sanremo è anche un evento tv visto da milioni di persone. Resta un po' di amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere come nomi, ma saranno le canzoni a fare la differenza e a farci capire il perché di certe scelte. Sembra, però, che Amadeus abbia pescato da un bacino di nomi che gli danno certezze e da cui ripartire per tentare, nei prossimi anni, di ridare nuova spinta.
Certo, forse le aspettative della vigilia hanno portato, a primo acchito, a restare un po' interdetti, forse ci aspettavamo più scommesse visti anche come erano stati costruiti gli ultimi festival. Ci aspettavamo più nomi come Lazza – che è uno dei colpaccio di Ama -, Madame e Ariete, ovvero giovani che hanno un bel pubblico, canzoni e hanno anche bei numeri. L'amarcord è senza dubbio rispettato, Anna Oxa è un ritorno importante, ma sono soprattutto Giorgia, Mengoni, Elodie e Ultimo i nomi che tengono uniti pubblici e generazioni.
Forse quando Amadeus ha detto che non avrà superospiti italiani sotto i 70 anni era anche per cercare di dare una scossa alle proposte, forse ci si aspettava qualche Tiziano Ferro in più, ma dopo gli ultimi Sanremo è impossibile non fidarsi del direttore artistico. In più Sanremo è così, accontenta tutti e alla fine non accontenta pienamente nessuno, ma Diodato, Maneskin e Mahmood e Blanco e il mood che attorno al festival si è creato, sono la carta che Ama può giocare per fidarsi di lui. E noi ci fidiamo, con qualche ovvia riserva, ma ci fidiamo.